Il gip del Tribunale di Salerno ha
revocato gli arresti domiciliari al commercialista Nicola
Salvati, 39 anni, ex tesoriere regionale del Pd campano,
raggiunto lo scorso 3 febbraio da un'ordinanza di custodia
cautelare nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Salerno
su favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Subito dopo
l'arresto il Pd lo aveva rimosso dall'incarico, affidando le sue
funzioni al tesoriere nazionale Michele Fina, e sospeso dal
partito.
"Il dr. Nicola Salvati - che mai ha nutrito dubbi
sull'operato della magistratura - già in sede di interrogatorio
di garanzia, ha, ampiamente ed in modo dirimente, dato prova
della sua assoluta estraneità ai fatti oggetto di contestazione
e, conseguentemente, il gip del Tribunale di Salerno, aderendo
alle richieste dei difensori dell'indagato, avvocati Enrico
Ranieri e Vincenzo D'Avino, ha accolto la richiesta di revoca
della misura cautelare, per totale insussistenza dei gravi
indizi di colpevolezza", si legge in una nota diffusa dai
legali. "Analogo epilogo si è avuto per il dr. Giuseppe Salvati,
padre di Nicola Salvati, difeso dagli avvocati Enrico Ranieri e
Tommaso Annunziata, attinto dalla stessa ordinanza cautelare e
che, a seguito di interrogatorio di garanzia, ha provato la sua
assoluta estraneità ai fatti in contestazione".
Soddisfazione è stata espressa anche da Salvati che, con una
nota, ha commentato la decisione del gip. "Ho atteso, in
silenzio, che la giustizia facesse il suo corso e oggi il gip
del Tribunale di Salerno ha disposto la revoca dell'ordinanza
eseguita nei miei confronti. Non ho mai nutrito dubbi
sull'operato della magistratura e, già in sede di interrogatorio
di garanzia, ho, ampiamente ed in modo dirimente, dato prova
della mia assoluta estraneità ai fatti oggetto di
contestazione".
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