"Dove non riesce l'uomo può
intervenire la Madonna". Questa la frase con cui una signora di
Pozzuoli ha dato inizio alla preghiera del rosario che una
decina di persone stanno recitando all'esterno della chiesa di
San Vincenzo, chiusa dallo scorso anno a causa dei danni
provocati dal sisma. I puteolani sentono di nuovo la minaccia
del terremoto e si radunano in preghiera in una città che sta
vivendo nuovamente l'incubo del bradisismo.
Una difficoltà che si affronta nella quotidianità in diverse
zone della città: ad esempio a via Artiaco a Pozzuoli, vicino
via Campana, dove c'è un grande parco di case popolari gestito
dall'Acer, l'agenzia regionale della Campania per le abitazioni.
In questo parco agli abitanti è capitato spesso di abbandonare
le case dopo forti scosse e di dormire nelle loro automobili, ma
ora chiedono al Comune di Pozzuoli di usare un grande prato,
gestito dall'amministrazione, per attrezzare una tendopoli, in
modo da dare agli abitanti la possibilità di potersi trasferire
sotto le tende nelle notti in cui la terra trema. Una richiesta
- spiegano i cittadini del parco - che hanno già fatto diverse
volte e per la quale sperano di avere una risposta positiva
visto che, come sottolineano, il Palasport non potrebbe
raccogliere migliaia di persone.
Intanto oggi a Pozzuoli proseguono le verifiche della
Protezione Civile e dei vigili del fuoco che in mattinata sono
intervenuti in diversi edifici sul lungomare, anche su un
edificio di tre piani abitato, dove un vigile del fuoco ha
picconato il muro di un balcone provocando la caduta di diversi
mattoni ormai in bilico. Più in generale proseguono i controlli
su palazzi e scuole.
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