(di Ida Bini)
Da Botticelli a Renoir, da Arcimboldo
a Gauguin, ecco gli artisti che in otto capolavori celebrano la
primavera ispirati, ognuno con il proprio stile, alla sua
simbologia di rinascita e prosperità.
Nella Galleria degli Uffizi a Firenze il dipinto a tempera di
Sandro Botticelli 'Primavera' è una delle rappresentazioni più
famose della storia dell'arte. Realizzata nel 1482, mostra nove
figure della mitologia classica che incedono su un prato
fiorito, davanti a un bosco di aranci e alloro. La scena,
luminosa e armoniosa, celebra l'amore, la prosperità e la pace.
Nel quadro sono rappresentati la dea dell'amore e della bellezza
Venere, Zefiro che abbraccia e feconda la ninfa Clori, Cupido
bendato che scocca il suo dardo d'amore, il messaggero degli dei
Mercurio e le tre Grazie. Nel 1550 Vasari descrisse l'opera
ricca di dettagli, contando 138 specie di piante diverse.
E' la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando a Madrid a
ospitare l'opera 'La Primavera' di Giuseppe Arcimboldo,
realizzata dal pittore nel 1563 per l'imperatore Massimiliano II
d'Asburgo quando lavorava alla corte di Vienna come ritrattista
ufficiale. La tela, che fa parte della composizione 'Quattro
stagioni', rappresenta una figura composta da una grande varietà
di fiori: la pelle del viso e le labbra sono petali di rosa,
boccioli e corolle, i capelli sono un bouquet variopinto e
rigoglioso e gli occhi sono bacche di belladonna; una collana di
margherite ne orna il collo, mentre il corpo è coperto da una
vasta selva di foglie verdeggianti. E' uno degli esempi più
spettacolari di nature morte antropomorfizzate, cifra stilistica
dell'artista.
Édouard Manet dipinse 'Colazione sull'erba' tra il 1862 ed il
1863, ritraendo un perfetto pomeriggio all'aria aperta che
infonde tranquillità e pace. Il dipinto fu al centro di un
clamoroso scandalo artistico per la presenza di una donna nuda
accanto ai due uomini vestiti: il nudo, infatti, era accettabile
solo se inserito in un contesto mitologico; eppure la donna
ritratta da Manet non era una ninfa ma una parigina del tempo.
L'opera è custodita al Musée d'Orsay di Parigi.
L'opera impressionista 'Donna con parasole nel giardino',
dipinto da Pierre-Auguste Renoir nel 1875, ritrae il giardino
che l'artista vedeva dalla finestra del suo studio di
Montmartre, a Parigi. Guardando la tela sembra di perdersi
nell'erba del prato in fiore, sedotti dalla bellezza dei suoi
colori e dalla pace che emana, con i fiori le siepi e il
sottobosco inondati dalla luce. L'opera è ospitata dal museo
Tyhyssen-Bornemisza di Madrid.
'Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte' venne
realizzata tra il 1884 e il 1886 da Georges-Pierre Seurat, padre
del puntinismo. La particolare tecnica pittorica con l'uso
esclusivo dei puntini conferisce una morbidezza e una lucentezza
alle figure che appaiono immerse in un'atmosfera rarefatta. Il
grande quadro, conservato all'Art Institute of Chicago, ritrae
l'isolotto della Grande-Jatte, sulla Senna, dove le famiglie
borghesi della capitale si recavano per passare i pomeriggi
primaverili.
L'opera 'Ramo di mandorlo in fiore' è stata realizzata da
Vincent Van Gogh nel 1890 come dono per la nascita del nipotino
Vincent Willem, figlio del fratello Theo e della moglie Johanna.
Van Gogh scelse di raffigurare il ramo di un mandorlo con i
boccioli appena fioriti e i petali bianchi che si stagliano su
un cielo azzurro, ispirandosi alle stampe giapponesi e per
simboleggiare la nascita e la vita. Il quadro è esposto al Van
Gogh Museum di Amsterdam.
Primavera sacra: dolci sogni', realizzata nel 1894 da Paul
Gauguin, è custodita nel Museo Ermitage di San Pietroburgo.
L'opera cattura i ricordi di Gauguin quando soggiornò a Tahiti e
i suoi sogni romantici sull'armonia e bellezza che questa terra
emanava. Le ragazze tahitiane simboleggiano diversi stadi della
vita: la giovane addormentata incarna la purezza vergine mentre
la ragazza con il frutto in mano rappresenta Eva. Dietro di loro
altri personaggi ballano attorno a un idolo, un misterioso dio
antico. Il mondo esotico dell'Oceania aveva catturato
l'immaginazione dell'artista con la sua semplicità primitiva e
l'armonia tra uomo e natura.
Il dipinto in stile Art Nouveau 'Primavera' è stato realizzato
dal pittore ceco Alfons Mucha nel 1896 come segno di speranza e
ottimismo, di armonia ed equilibrio. Le sinuosità della
fanciulla ritratta, protagonista e simbolo della primavera,
trasmette sensualità e freschezza con i fiori che la circondano
e che porta in testa mentre gli uccellini ascoltano la musica
della sua arpa. L'opera, assieme alle altre stagioni, è
custodita nel museo di Praga a lui dedicato.
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