Presidio di protesta a Bologna dei
magistrati davanti all'ingresso della caserma della Legione
carabinieri dove quest'anno si tiene la cerimonia di
inaugurazione dell'anno giudiziario vista l'inagibilità
dell'aula Bachelet in Corte d'Appello.
I magistrati, con toga, coccarda e Costituzione in mano, per
esprimere il loro profondo dissenso rispetto alla riforma
costituzionale, sono all'esterno della caserma, dove è previsto
l'arrivo delle autorità, perché i posti limitati non consentono
a tutti di entrare. Tanti hanno un cartello in mano con scritto:
'Uniti e non separati'. Quelli invece che assisteranno alla
cerimonia all'interno, nel momento in cui prenderà la parola il
rappresentante del ministro della giustizia, lasceranno l'aula e
si uniranno ai colleghi all'esterno, per poi rientrare al
termine dell'intervento.
"Questa riforma è una riforma che altera gli equilibri dello
Stato, è una riforma non della giustizia, ma della magistratura
e anche punitiva nei confronti della magistratura. Insistiamo -
ha spiegato il presidente dell'Anm Emilia-Romagna, Eleonora
Pirillo - dicendo che questo non cambierà di nulla il servizio
che noi diamo ai cittadini, cioè il servizio non sarà
migliorato: i processi civili e penali non dureranno un giorno
in meno rispetto ad oggi e invece noi in questo momento avremmo
bisogno di molto altro, avremmo bisogno di risorse umane e di
mezzi di strumenti, abbiamo un processo penale telematico che
diciamo è entrato in scena già monco. Perché non funziona".
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