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Acquaroli, Il nostro sì a Link Campus risponde alla 'logica di fabbisogno'

Acquaroli, Il nostro sì a Link Campus risponde alla 'logica di fabbisogno'

Presidente Marche auspica collaborazioni con atenei pubblici

ANCONA, 04 febbraio 2025, 17:06

Redazione ANSA

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Persiste una "grande carenza di persone e medico sanitario e, quindi, in una logica di fabbisogno si è dato una risposta favorevole a quella che era una domanda legittima apposta per il tramite di una procedura garantita dalla legge". Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli risponde ai cronisti sul parere favorevole dell'amministrazione regionale ad avviare l'iter di autorizzazione da parte del ministero per corsi di Medicina e Odontoiatrica della Link Campus University nelle Marche in particolare a Fano, Ascoli e Macerata.


    "La Regione è chiamata ad esprimere un parere consultivo e non vincolante e poi la decisione definitiva aspetterà il Ministero. - esordisce il presidente - E' un atto dovuto e lo abbiamo espresso tramite il Dipartimento Salute che, facendo una ricognizione con le aziende sanitarie del territorio, ha evidenziato quello che è sotto gli occhi di tutti: una grande carenza di personale medico sanitario".
    "Noi - precisa Acquaroli - abbiamo un grande attaccamento anche alle nostre università del territorio a cui riconosciamo un ruolo determinante e centrale perché sono università pubbliche e hanno consentito a tantissimi studenti di affermarsi nell'ambito della professione e delle imprese. A loro diamo anche una grande riconoscenza ma non possiamo disconoscere quello che è il fabbisogno emergente, importantissimo in termini di formazione di personale sanitario che diventa elemento discriminante per riuscire a garantire i servizi".


    "Non riusciamo a garantire la continuità assistenziale, - ricorda il presidente - il turnover dei medici di medicina in generale. Ci sono tante regioni in Italia che addirittura fanno venire medici dal Sud America o dall'est Europa: rispetto a questi scenari noi siamo più favorevoli a una formazione nel territorio anche considerati risvolti economici".
    Alcuni obiettano che gli studenti che iniziano la formazione oggi saranno pronti tra 10-11 anni e che, in questo lasso di tempo, la questione carenza di medici potrebbe risolversi con l'aumento dei posti attuali. "La riforma ancora è in corso, - osserva Acquaroli - e non abbiamo una determinazione precisa di quello che sarà la soglia di aumento degli studenti consentita per le università di medicina". L'aspetto è comunque "determinante, in realtà non sono dieci anni perché subito dopo la laurea i medici possono essere utilizzati nei corsi di specializzazione sui territori, nella continuità assistenziale e nelle aziende ospedaliere. Parliamo di un lasso di tempo molto più breve: sappiamo che in Italia - ricorda - il turnover sarà negativo fino a tutto il 2027: non significa che l'anno successivo il turnover coprirà tutti vuoti lasciati negli questi ultimi 15 anni ma sarà un reintegro graduale; più sarà veloce, più garantirà servizi e potenzialità alla nostra sanità".


    La Link ha chiesto supporto logistico o fondi. "E' una procedura amministrativa, - dice Acquaroli - Non ho mai incontrato la Link. Sicuramente l'auspicio è che, se sarà autorizzata dal Ministero, completando in maniera favorevole questa procedura, è che si possa avere una collaborazione con anche le università esistenti. Recependo il parere del Dipartimento Salute - conclude - ho auspicato nella mia lettera di risposta questo fatto, cioè che ci sia una collaborazione tra le università pubbliche e un eventuale soggetto privato che viene a fare dei corsi nella nostra regione".
   

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