Gerard Chevalier, ricercatore
francese ed esperto conoscitore del tartufo italiano, Mauro
Carbone, direttore del Centro studi nazionale del tartufo d'Alba
e direttore dell'Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero, e Mario
Palenzona, già direttore dell'Istituto per le piante da legno e
l'ambiente di Torino, nonchè profondo conoscitore dell'habitat
del tartufo, sono i primi tre saggi del tartufo nominati
dall'Accademia del tartufo nel mondo. A coordinare il Collegio
sarà Giuseppe Cristini, giornalista nonché direttore
dell'Accademia del tartufo nel mondo.
La cerimonia di costituzione del Collegio accademico si è
tenuta oggi a Palazzo Martinengo di Monforte d'Alba, alla
presenza degli ospiti d'onore Gian Marco Centinaio,
sottosegretario alle Politiche agricole, e Olga Urbani, titolare
di Urbani Tartufi di Sant'Anatolia di Narco (Perugia).
Nella lectio magistralis, i 'saggi' Gerard Chevalier e Mario
Palenzona hanno svolto un excursus storico sull'odissea del
tartufo bianco del Piemonte, dai primi studi al Regio orto
botanico di Torino fino al successo delle riproduzioni nel 1987
e alle recenti tecniche di produzione in serra. "La biologia
molecolare - ha detto Chevalier - è la morte della ricerca, il
tartufo si studia sul campo". Cristini ha sottolineato
l'importanza di offrire sempre nuovi strumenti di promozione
dell'italianità legata al tartufo. Assente giustificato Mauro
Carbone, impegnato a Dubai per l'Asta mondiale del Tartufo
bianco d'Alba. "Stiamo lavorando per promuovere la produzione
del tartufo in Italia - ha sostenuto il sottosegretario
Centinaio - con un'apposita proposta di legge mirata a
promuovere la piantumazione di alberi che servano all'ambiente,
ma anche alla produzione dei tartufi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA