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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
‘100 maratone in 100 giorni’ per combattere bullismo e violenza. Cavinato (Lega- LV): “Da sempre impegnati per costruire una società più integrata e rispettosa”
(Arv) Venezia 17 feb. 2025 - Oggi, a palazzo Ferro Fini, il consigliere regionale Elisa Cavinato (Lega- LV) ha presentato l’impresa sportiva del maratoneta Marco Matteazzi che correrà cento maratone in cento giorni per sensibilizzare l’opinione pubblica verso l’importanza di prevenire e contrastare il bullismo e qualsiasi forma di violenza. Durante tutto il tempo in cui si svolgerà la sfida di Matteazzi avrà luogo una raccolta fondi per sostenere le attività della Fondazione ‘Libra ETS’ di Padova, impegnata nel cercare di debellare i fenomeni del bullismo e della violenza di genere, in tutte le declinazioni e forme, anche cyber, avvalendosi di professionisti in grado di dare aiuto, supporto e risposte.
“Credo che sia importante affrontare fenomeni gravi come bullismo e violenza di genere proprio qui a palazzo Ferro Fini, in quanto il Consiglio regionale del Veneto è da sempre fortemente impegnato a contrastare ogni forma di violenza – ha affermato Elisa Cavinato - Rappresentiamo i Veneti, e questi ci chiedono a gran voce di lavorare per cercare di arginare questi fenomeni. Ricordo che recentemente abbiamo istituito l’Osservatorio regionale contro la violenza di genere, un premio in memoria di Giulia Cecchettin, premiando la miglior tesi di laurea su femminicidi e violenza di genere, abbiamo ospitato Gino Cecchettin raccogliendo la sua testimonianza. Oggi lanciamo un messaggio politico molto forte: basta violenza di genere e stop al bullismo, coinvolgendo in primis le istituzioni e responsabilizzando le famiglie intorno ai pericoli insiti nel mondo contemporaneo. Dobbiamo impegnarci tutti per costruire una società più integrata e rispettosa”.
La dott.ssa Giuseppina Filieri, presidente della Fondazione ‘Libra ETS’ di Padova, ha illustrato le principali attività portate avanti parallelamente dal sodalizio: “la prevenzione, attraverso apposite iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte a tutta la comunità educante; la formazione in seno al mondo della scuola, da quella dell’infanzia fino alle Secondarie di Secondo Grado, coinvolgendo non solo gli studenti ma anche insegnanti e genitori. E, grazie al Centro Europeo di Padova, offriamo assistenza psicologica e legale alle vittime di bullismo e violenza, anche attraverso il contributo del nostro Comitato Scientifico. Credo che sia fondamentale, per raggiungere i nostri scopi, poter disporre di un coordinamento forte con le istituzioni e con tutta la comunità educante; per questo, oltre alle sedi di Padova e Roma, presto saremo presenti a Napoli, Foggia e Palermo. Abbiamo bisogno di professionisti che credano nel rispetto, nella non violenza, nella crescita dei ragazzi come individui, come identità rappresentative del proprio essere, che non ricerchino l’omologazione con la massa. E penso che la violenza sia una metastasi silenziosa che invade la nostra società, a iniziare da bambini e bambine. Sotto questo fronte, le attività di prevenzione possono sortire l’effetto sperato ma è opportuno intervenire a monte, cercando di trasmettere il rispetto per sé e per gli altri”.
“Marco Matteazzi è il nostro volto – ha concluso Giuseppina Filieri – è un ragazzo che ha subito il bullismo e che oggi, con la sua impresa sportiva, vuole essere da esempio e da stimolo per tanti ragazzi che, vittime di soprusi e stereotipi, credono di non potercela fare a uscire da una spirale di violenza dalla quale invece ci si può sottrarre. Ma è necessario che gli adulti imparino ad osservare i propri figli, non solo a vederli: la differenza è sostanziale, solo in questo modo faremo sentire vivi i nostri ragazzi. L’impresa di Marco deve diventare virale ed è importante raccogliere fondi per aiutare la Fondazione a combattere bullismo e violenza. Solo così potremmo affermare di aver fatto un passo in avanti per dire NO a questi fenomeni odiosi”.
Marco Matteazzi, collegato da remoto, ha confidato di “aver subito atti di bullismo da piccolo ricercando, per questo, la solitudine. Ma, grazie alla precedente sfida, 100 mezze maratone in 102 giorni e a questa nuova impresa, ancora più ardua, posso, non solo aiutare gli altri a utilizzare i propri momenti di dolore e di sconforto come un’arma per rinascere, come ho fatto io, ma anche ricevere una grandissima forza dalle tante persone che incontro e che mi incoraggiano, anche tramite i Social in cui sono presente”.
L’avv. Alberto Petti, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Libra, ha riassunto il proprio impegno: tutelare i soggetti bullizzati che vogliono e hanno il coraggio di denunciare; sviluppare, sotto l’aspetto prettamente normativo ma anche attuativo, la nuova legge, del giugno 2024, che ha posto le basi per la tutela di bullizzati e bulli; una norma che non ha finalità repressive ma di reinserimento all’interno della società civile di chi ha compiuto atti di bullismo, tramite il lavoro di una rete strutturale, con l’appoggio di apposite linee guida. È importante anche portare alla luce i cosiddetti ‘numeri oscuri’ del bullismo, che è un fenomeno ancora molto sommerso”.
Il presidente del Corecom Veneto, avv. Marco Mazzoni Nicoletti, ha innanzitutto ringraziato “la Fondazione Libra per l’impegno profuso e il consigliere Elisa Cavinato per la grande sensibilità dimostrata nell’affrontare i fenomeni del bullismo e della violenza”.
Il presidente del Corecom ha quindi portato all’attenzione alcuni dati allarmanti, che dimostrano come “bullismo e cyberbullismo siano fenomeni purtroppo in crescita nel Veneto. Circa uno studente su tre, ovvero 217 mila studenti su 587 mila, nell’anno scolastico 2022/2023, è stato vittima di bullismo o cyberbullismo. E, sovente, sono proprio i genitori a non fornire ai figli il buon esempio: sempre da dati del Corecom Veneto, il 26% dei bambini da zero a due anni viene lasciato solo davanti a tablet e smartphone. Credo che sia quindi prioritario educare gli educatori. Istituzioni e adulti devono concentrarsi sulla promozione di un utilizzo consapevole e responsabile del web, perché i nativi digitali non si rendono conto fino in fondo dei pericoli nascosti. E sono molto preoccupanti anche i fenomeni del Sexting e del Revenge porn, in rapida crescita”.
“L’esempio di Marco Matteazzi è importante – ha concluso l’avvocato Mazzoni Nicoletti – perché il giovane maratoneta ha giustamente messo in evidenza come il sostegno della gente sia una spinta importantissima per rialzarsi da un momento complicato; al contrario, le offese e le denigrazioni rischiano di spingere una persona nel baratro, da cui è poi difficile rialzarsi”.
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