Un "un ulteriore, insostenibile
aggravio delle sanzioni", mentre sugli "eccessivi adempimenti a
carico dei professionisti" non c'è soluzione. Questo il giudizio
del Consiglio nazionale dei Commercialisti sullo schema di
Decreto legislativo varato nei giorni scorsi dal Consiglio dei
Ministri. Secondo il presidente Gerardo Longobardi, la decisione
di depenalizzare, "seppure indirettamente", le condotte sulla
violazione degli obblighi di identificazione del cliente e di
quelli di registrazione dei dati e delle informazioni acquisiti
per l'adeguata verifica della clientela "paradossalmente,
determinerà un sostanziale raddoppio dell'edittalità delle
sanzioni pecuniarie a carico dei professionisti: la minima
aumenterà, infatti, da 2.600 a 5.000 euro, la massima da 13.000
a 30.000". La categoria si rammarica perché si è "di fronte ad
interventi legislativi non coordinati che, da un lato, producono
un aggravio insostenibile delle sanzioni pecuniarie in
corrispondenza di condotte che costituiscono il più delle volte
inadempimenti formali e, dall'altro, lasciano insolute annose
questioni connesse agli obblighi previsti dalla normativa". Lo
schema di Dlgs, aggiunge il consigliere nazionale delegato
all'antiriciclaggio Attilio Liga, non tiene "minimamente in
considerazione la circostanza che è al lavoro un tavolo tecnico
presso il Ministero dell'Economia che, sul fronte sanzionatorio,
si è già mosso su altre direttrici".
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