Il consiglio comunale di Como ha
respinto una mozione con cui i gruppi consigliari di minoranza
del Pd e della lista civica "Svolta civica" chiedevano di
intitolare uno spazio pubblico della città alla memoria dei
'Giusti di Ponte Chiasso', Giuseppina Panzica, Gavino Tolis e
Paolo Boetti, cui si deve il salvataggio, durante la Seconda
guerra mondiale, di decine di ebrei e di perseguitati politici
aiutati a varcare il confine con la Svizzera.
La mozione era stata già presentata in una precedente seduta
del consiglio, salvo poi essere ritirata quando le minoranze
avevano lasciato l'aula in polemica con il linguaggio del
sindaco Alessandro Rapinese, eletto con i voti di una lista
civica, ritenuto 'infamante e umiliante'.
"La mozione è stata ritirata e poi ripresentata in funzione
di una sceneggiata - ha spiegato il sindaco motivando il 'no'
della maggioranza -. È l'ennesima dimostrazione di una politica
fatta di giochi che grida all'assenza di democrazia solo perché
non accetta che io abbia vinto le elezioni". Rapinese ha
spiegato che "questa amministrazione è retta da persone serie ed
affidabili. Con la Guardia di finanza sono già in corso
interlocuzioni ufficiali per commemorare degnamente queste
figure".
Giuseppina Panzica era una madre di famiglia di origine
siciliana, moglie di un finanziere al quale aveva dato quattro
figli; dopo l'armistizio dell'8 settembre collaborò con il
finanziere Gavino Tolis e con il maresciallo Paolo Boetti nel
salvataggio di centinaia di persone. Al pari di Tolis e Boetti,
Giuseppina fu arrestata dal controspionaggio tedesco e
deportata. Il finanziere Tolis morì nel campo di Mauthausen, lei
e Boetti tornarono in Italia a guerra conclusa. Nell'ottantesimo
della Liberazione, aveva detto in aula il consigliere di
minoranza Vittorio Nessi, ex magistrato nonché procuratore
aggiunto a Torino, "ricordarli è un dovere morale, non
politico".
La maggioranza ha invece votato contro e la mozione è stata
respinta con 17 voti contrari e 9 favorevoli.
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