C'è chi sogna di fare l'astronauta, il medico, l'esploratore, l'attore, Samuele voleva imparare a guidare gli escavatori. "Quelle macchine che spostano la terra, grandi, belle. Ecco, io voglio guidare quei mezzi lì". Ma a 20 anni senza lavoro e senza diploma Samuele era uno dei tanti Neet.
Nel 2024 sono stati circa il 14,5% i giovani italiani dai 15 ai 34 anni non occupati e non impegnati in un percorso formativo.
Nei territori del cratere del Sisma 2016, il tasso di Neet è tornato a crescere nell'ultimo anno. Samuele con la sua famiglia vive a Valfornace, nelle Marche: un piccolo paese con meno di mille abitanti tra le montagne dei Monti Sibillini, che nel 2016 fu duramente segnato dal terremoto. La casa d'origine è stata demolita quattro anni fa e ora lui e la sua famiglia vivono in un appartamento assegnato dal Comune.
Samuele ha lasciato la scuola (un istituto tecnico) al terzo anno senza prendere il diploma. Appena compiuti 18 anni si è iscritto alla scuola guida. Però le cose non sono andate come sperava: "L'esame non è andato bene".
La delusione è stata tanta, racconta Samuele, da farlo smettere di provare.
Poi nel 2024 l'incontro con una operatrice sociale di ActionAid per il Centro Italia Domiziana Acciarri, che ogni settimana percorre i Comuni più colpiti dal sisma di Lazio e Marche con uno sportello di ascolto itinerante per dare risposte a ragazze e ragazzi ai margini.
Il programma di ActionAid si chiama 'Reti' per supportare l'accesso ai servizi territoriali attraverso uno sportello di prossimità itinerante e operatrici che si recano nei paesi e nelle zone dove sono le persone più escluse e vulnerabili. Per i giovani tra i 16 e i 35 anni ci sono percorsi formativi professionali, con le "borse di inclusione", contributi economici per sostenere le spese dei costi di iscrizione e frequenza a corsi professionali o per la scuola guida, i costi di trasporto per raggiungere i luoghi in cui si svolge la formazione o il lavoro e quelli per servizi a pagamento come quelli per l'infanzia.
Proprio con l'attivazione di una "borsa di inclusione" per sostenere i costi della scuola guida, il supporto di una educatrice per lo studio dei quiz della patente e la scrittura del curriculum, Samuele ha ritrovato le motivazioni: "Mi sono messo a cercare, ho chiesto in giro col passaparola. Con Domiziana sono andato al centro per l'impiego, poi ho fatto diversi colloqui qui intorno, cercando aziende nel raggio di pochi chilometri da casa perché ero ancora a piedi. Su un lavoro in una fabbrica ci contavo parecchio: mi avevano incontrato due volte, sembrava fatta, invece non mi hanno richiamato. Ci sono rimasto male".
Dopo due mesi la possibilità di realizzare il suo sogno: "Fare un colloquio con un'azienda che lavora con gli escavatori. Ho fatto tutti i passaggi, i colloqui, la visita medica e tutto andava bene, dovevo solo essere chiamato per iniziare. Stavolta doveva finire bene. E due giorni fa è successo: ho iniziato il lavoro". Tra poco Samuele sosterrà nuovamente l'esame della patente.
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