Nel secondo giorno di sciopero
contro il decreto legge sicurezza, gli avvocati bolognesi
esprimono il loro disappunto, sia nel merito che nei contenuti
del provvedimento, in un convegno dal titolo "Dal ddl sicurezza
al dl sicurezza, metodo e merito dell'ultimo prodotto del
populismo penale", riempiendo la sala Sbaiz della Fondazione
Forense Bolognese.
"Solo il decreto sicurezza è peggio del disegno di legge
sicurezza, come recita il titolo della nostra manifestazione
nazionale di domani a Roma", ricorda a margine del convegno il
presidente del consiglio delle Camere Penali italiane e
presidente della Camera Penale di Bologna, Nicola Mazzacuva, che
parla di un riscontro "assolutamente positivo" fino ad ora per
quanto riguarda l'astensione dalle udienze. "C'era in Parlamento
un disegno di legge in trattazione, già da lungo tempo, e
improvvisamente si è fatto un decreto legge adducendo ragioni di
necessità e urgenza che non vengono ravvisate". L'altra ragione
della protesta "è la situazione carceraria. E' di ieri la
notizia che l'Olanda - sottolinea Mazzacuva - ha rifiutato un
estradizione in Italia vista la tragica situazione carceraria
del nostro Paese. Questa è una cosa incredibile".
Per il presidente dell'Ordine degli avvocati di Bologna,
Flavio Peccenini, "è una cosa grave aver trasformato un ddl in
un decreto legge. Trasformare qualcosa che si sta discutendo in
qualcosa che è già normativa. Come dicevamo quando era ancora un
ddl, rischia di portare una deriva repressiva che colpirà i più
deboli".
Anche Anna Mori, presidente della seconda sezione penale
della Corte d'Appello di Bologna, si dice "perplessa, com'è
anche perplessa l'Associazione Nazionale Magistrati di cui
faccio parte - spiega - per la modalità. Tra l'altro è un
decreto legge che ha un contenuto amplissimo e disciplina cose
molto diverse, ad esempio la posizione dell'agente provocatore
dei servizi segreti e magari poche norme dopo l'occupazione
abusiva di terreni o immobili. La sensazione è quella che si
vogliano criminalizzare delle forme di manifestazione di
dissenso".
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