"Affari tuoi va in onda da 11 anni, lo mandiamo in prima media... ma al di là delle battute e dei conduttori che nel corso delle varie edizioni si sono alternati, il successo della trasmissione è dei concorrenti e del pubblico che ci segue da casa, che come recita il titolo dello splendido film di Paolo Virzì sono il nostro vero capitale umano. Non vorrei fare della retorica spicciola, ma regalare un sorriso, una boccata di ossigeno non mi dispiace. Prima chi veniva in trasmissione lo faceva per un sogno, oggi sempre più spesso per finire di pagare il mutuo". Dopo il successo della scorsa edizione, coronata dagli ottimi ascolti e dalla vittoria di due Premi regia televisiva, Affari tuoi torna con Flavio Insinna, su Rai1 dal 7 settembre, alle 20.40, con tante novità. La dodicesima edizione del game show andrà in onda tutti i giorni dallo storico Teatro Delle Vittorie di Roma, ribattezzato "Officina delle Vittorie", con una nuova scenografia e con un arricchimento musicale. In una conversazione con l'ANSA il conduttore, attore e ora anche scrittore si racconta. "E' un programma semplice, ma se è vero che i soldi non fanno la felicità, figuriamoci la miseria. Con i concorrenti c'è una grande affiatamento: in molti si confidano, diventano di famiglia, raccontano le loro problematiche, diventa impossibile non fare il tifo per loro. E di storie difficili ce ne sono".
Nato come attore di cinema e tv, oltre ad aver condotto programmi e scritto un libro di successo, Insinna ama la tv, e la guarda: "qualsiasi programma anche la notte, dormo poco, ma sono un fan di Massimo Giannini e Giovanni Floris, quest'anno mi trovo in difficoltà: farò un po' di zapping, me li hanno messi tutti e due uno contro l'altro lo stesso giorno, anche se il mio cuore batte più per Giannini, confesso". Ma c'è un programma che le piacerebbe fare? "Rifarei volentieri la Tv dei ragazzi. La guardavo e mi ricordo di quando mio padre mi diceva 'Flavio studia, per un semplice motivo: nessuno potrà mai ingannarti se sei preparato'. Senza scomodare i grandi, ma se pensiamo a Levi, in fondo, forse è anche grazie al suo sapere se si è salvato dai campi di concentramento: aveva studiato il tedesco e forse il fatto di comprendere in qualche modo lo ha aiutato. Ecco, penso a un pomeriggio tra gioco, divertimento, qualche aiuto per lo studio, aiutare un ragazzino a risolvere un problema di matematica, o una versione di greco o latino, tra un storiella, e un'interazione sui social network. Come si dice anche la moda ritorna sempre, perfino il velluto a coste larghe", scherza.
Altri progetti? "Quello sconsiderato di Fausto Brizzi si è messo in testa di farmi fare una miniserie come attore da protagonista per Rai1, titolo provvisorio 'Cento giorni di felicità', la storia di uomo che ha moglie e figli, all'inizio un po' si perde, ma poi ritrova i veri valori". Cioè ha un'altra? "Ecco - ironizza - io volevo metterla giù poetica...".
Dopo il successo del suo romanzo 'Neanche con un morso all'orecchio' pubblicherà presto per Mondadori un nuovo libro: "Questa volta però è una storia d'amore". La sua? Sta annunciando che ha messo la testa a posto si sposa? "No, sarebbe un volume di fantascienza!".
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