(di Francesco Gallo) (ANSA) BERLINO 11 FEB - 'Normal', il
nuovo film documentario di Adele Tulli presentato oggi alla
Berlinale a 'Panorama', non racconta solo, in immagini e senza
commento, gli stereotipi di genere, ovvero dell'essere uomo e
donna oggi, ma fa molto di più. Come una gigantesca quanto
asettica lente di ingrandimento, come in un quadro di Domenico
Gnoli, la regista, classe 1982, mette lentamente sotto i
riflettori e ingigantisce la realtà mostrando quanto ci sia in
essa di oggettiva follia. Elenchiamo solo alcune di queste
realtà normal-anormal presentate nel documentario: donne agli
ultimi mesi di gravidanza in piscina che si misurano con una
ginnastica pre-parto; un bambino vestito di tutto punto dal
padre da pilota per partecipare a una gara di mini-motociclismo;
un fotografo alle prese con poetiche quanto imbarazzanti foto di
una coppia di innamorati lontana mille miglia dal mainstream;
torte a forma di fallo in un addio al celibato tutto al
femminile; le ragioni, da laureate ma dette in mutande, di tutta
una serie di aspiranti Miss Mondo; una bambina alle prese con i
suoi primi buchi alle orecchie; un corso di lap dance; maschi
alfa alle prese con guerre finte e videogiochi violenti e ancora
maschi alfa a lezione per perfezionare la loro virilità
dialettica. In questo caravanserraglio di situazioni,
accompagnate solo da una ossessiva colonna sonora, tutto il
grottesco di ciò che ci circonda e che neppure vediamo.
Adele Tulli, classe 1982, con già un profilo internazionale
nella produzione di cinema del reale, ha studiato, tra l'altro,
Screen Documentary alla Goldsmiths University of London. E
questo film, che sarà in sala tra fine aprile e primi di maggio
con l'Istituto Luce, nasce proprio da un progetto universitario.
"Nei miei film precedenti ho lavorato su temi relativi al
genere e alla sessualità e poi mi sono sempre occupata di
attivismo, politica, movimenti femministi lotta delle donne -
dice la Tulli a Berlino -, ma ci tengo a dire che Normal non ha
alcuna volontà di dare risposte sui generi, ma casomai creare
degli interrogativi. L'idea era quella di creare accostamenti
che riescano a provocare un senso di straniamento e di sorpresa
davanti allo spettacolo della "normalissima" realtà di tutti i
giorni".
La Tulli, figlia d'arte (la madre è Serena Dandini) nel 2011
realizza il primo documentario, 365 Without 377 prodotto da Ivan
Cotroneo che ha vinto, tra gli altri, il premio per il Miglior
Documentario al Torino GLFF 2011. Il suo secondo film, Rebel
Menopause, ritratto intimo della straordinaria ultraottantenne
Thérèse Clerc ha vinti l'IAWRT 2015 International Award.
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