Si apre il 14 giugno alle 18, con la presentazione del volume "Antonio Violetta.
La scultura emozionale" (testi di Bruno Corà e Irene Biolchini, Gli Ori, 2023) la personale dedicata ad Antonio Violetta allestita nella Project Room del Mic, il Museo internazionale della ceramica, a Faenza (Ravenna).
Il libro sarà presentato da Claudio Spadoni
insieme al curatore Bruno Corà. La personale dedicata
all'artista crotonese espone, fino al 20 agosto, alcuni dei suoi
ultimi lavori, tra cui l'opera "Pagina", 1984, terracotta e
grafite, che l'artista ha donato al Mic.
Violetta, attivo dal 1975, divide la sua carriera in due
cicli di produzione plastica in ceramica, "Pagine" (1984-1989) e
successivamente "Torsi" (2008-2019). Un percorso che lo ha
portato dalla figurazione all'astrazione e poi ad unire le due
poetiche sotto l'analisi del significato del gesto. Violetta si
è distinto nel panorama contemporaneo dell'arte europea,
divenendo uno degli scultori più significativi della fine del
Novecento, grazie anche alla sua presenza a Documenta Kassel su
invito di Germano Celant nel 1982 e la partecipazione alla
Biennale di Venezia nel 1986.
Nato nel 1953 a Crotone, Violetta si forma all'Accademia di
Belle Arti di Bologna, città dove vive e lavora. Il suo percorso
artistico si caratterizza da uno studio e una riflessione sulla
superficie materica nell'ambiente e nello spazio. Il 1994 segna
una svolta nella sua attività artistica: la figura umana -
personaggi reali, tratti dalla storia o dalla mitologia -
diventa protagonista della ricerca plastica che procede
soprattutto attraverso l'uso della terracotta.
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