"Il capo di un filo può far
scattare in me tutto un mondo", diceva Mirò, tra i maggiori
esponenti del Surrealismo. Le opere del grande artista spagnolo
dialogheranno con quelle di Maria Lai, artista sarda che ha
intrecciato arte, memoria e identità con un linguaggio visivo
originale.
Dal 12 aprile al 29 giugno Camuc e Stazione dell'Arte di
Ulassai - paese natale di Maria Lai - ospitano la mostra "Mirò
incontra Maria Lai. Il fascino della sorpresa", pensata ad hoc
per questi spazi.
Nelle oltre 70 opere tra grafiche, dipinti, libri, arazzi e
pezzi unici della Fundació de Arte Serra di Palma de Mallorca,
l'universo immaginifico si raffronta con le opere tessili, i
libri d'artista e i disegni che Maria Lai ha donato alla sua
comunità nella Stazione dell'Arte di Ulassai.
Il vernissage è in programma alle 11. La mostra, curata da
Lola Durán Úcar e Marco Peri, si concentra sulle dimensioni
poetiche e immaginative del lavoro dei due artisti. Promossa dal
Comune, prodotta dalla Fondazione Stazione dell'Arte con il
supporto organizzativo di Arthemisia. Emergono sorprendenti
affinità espressive e interessi condivisi tra due artisti
apparentemente lontani, ma uniti da connessioni immaginative e
risonanze concettuali.
"Il legame con la natura, la connessione con la poesia e la
scrittura, il rapporto stretto con un'isola mediterranea - ha
evidenziato Lola Durán Úcar - per Miró Maiorca, fonte
inesauribile di ispirazione, ha avuto un impatto decisivo sulla
sua arte, lo stesso è avvenuto per Maria Lai con la Sardegna".
Questi luoghi hanno plasmato il loro immaginario, pur
spingendoli a cercare nuovi orizzonti. "Il percorso vuole
suggerire fili invisibili, affinità espressive e interessi
comuni tra Joan Miró e Maria Lai. Sarà lo sguardo del pubblico a
tessere connessioni immaginative e a scoprire risonanze
concettuali tra i due - sottolinea Marco Peri - la prima sala
presenta un manifesto poetico dei due artisti: due arazzi che
testimoniano mondi che si osservano e si rispecchiano.
Affascinati dai saperi artigianali, Miró e Maria Lai trasformano
il disegno in manufatti tessili, da un lato, la forza dirompente
del colore e l'astrazione poetica di Miró; dall'altro, il segno
essenziale, rigoroso e geometrico di Maria Lai. Miró trae
ispirazione dal sogno e dall'improvvisazione, Lai affonda le
radici nelle visioni e nelle storie della sua terra. La loro
arte si muove tra affinità e divergenze, in un gioco
sorprendente di rimandi e suggestioni".
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