Ad ottocento anni dalla
composizione del Cantico di Frate Sole o Cantico delle Creature
di San Francesco di Assisi, nel Salone papale del Sacro convento
di San Francesco in Assisi, riaperto per l'occasione al
pubblico, viene esposta da venerdì 11 aprile a domenica 12
ottobre la mostra "Laudato sie: Natura e Scienza. L'eredità
culturale di frate Francesco". E' organizzata dalla St. Francis
Day Foudation con il Sacro Convento di San Francesco in Assisi,
l'Italian Academy Foundation e l'Associazione AntiquaE e con il
patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Assisi e del
Comitato Nazionale per le celebrazioni dell'ottavo centenario
della morte di san Francesco d'Assisi.
Prendendo le mosse dal più antico manoscritto del Cantico di
frate Sole o Cantico delle creature a noi, la mostra propone al
visitatore un itinerario, accompagnato da una continua
narrazione multimediale, attraverso 93 opere rare del Fondo
antico della Biblioteca comunale di Assisi conservate presso
quella del Sacro Convento.
Secondo gli organizzatori "Laudato sie: Natura e Scienza.
L'eredità culturale di Frate Francesco" è un inedito sguardo sul
mondo culturale e scientifico francescano che, grazie ai rari e
preziosi manoscritti medievali e agli antichi testi a stampa
esposti, permette al visitatore di compiere un viaggio che lo
porta a varcare la soglia del Medioevo fino all'età moderna. Una
mostra che consente l'accesso al sapere dei francescani,
elaborato in forza del loro ingegno e tratto dalle letture,
dalle annotazioni e dallo studio e affidato alla loro custodia,
per secoli, nella ricca biblioteca, in un reciproco scambio tra
riflessione teologica e sapere scientifico.
"Questa prestigiosa mostra rappresenta un'opportunità di
riflessione profonda intorno alle meraviglie del Creato, da
sempre oggetto di contemplazione e studio" ha messo in evidenza
Tommaso Bori, vice presidente della Regione Umbria. "Il percorso
espositivo - ha aggiunto - ci guida alla scoperta di uno
straordinario patrimonio custodito nei secoli e ci permette di
respirare le intuizioni e la bellezza che hanno accompagnato il
misticismo più intenso. In questo itinerario, merita ricordarlo
trova uno spazio di rilievo la più antica versione in volgare
del Cantico delle Creature, del quale quest'anno si celebra
l'ottavo centenario della composizione, avvenuta com'è noto
proprio ad Assisi, in lode del "nostro Creatore e datore di ogni
bene".
Lungo il percorso espositivo, cadenzato dalle diverse
sezioni, si entra in contatto con la profonda dimensione
filosofica e spirituale che da sempre guida l'Ordine francescano
e, allo stesso tempo, si può intendere l'impegno intellettuale
espressosi nell'ambito della riflessione scientifica, come
attestato dai numerosi trattati tramandati nei preziosi
manoscritti esposti. Il visitatore può, quindi, soffermarsi,
seppur brevemente, sulla sintesi filosofico-teologica dei primi
pensatori francescani, filosofi e teologi, sul tema della
natura, fino a focalizzare l'attenzione sulla maniera nelle
quali le singole scienze hanno, nei secoli, portato ad osservare
il mondo e su come gli stessi studiosi dell'Ordine abbiano
favorito questo sguardo.
"Una mostra di testi scritti - ha spiegato fra Marco Moroni,
custode del Sacro Convento - potrebbe correre il rischio di
essere apprezzata solo dagli addetti ai lavori. Ma non è così:
l'apparato multimediale che la accompagna, gli schermi e le
camere immersive con le animazioni delle immagini, oltre che
l'allestimento sobrio ed elegante, assieme alla collocazione nel
bellissimo Salone Papale del Sacro Convento, rendono questa
esposizione veramente gradevole e fruibile da parte di ogni
pubblico, che ne troverà sicuro giovamento".
La mostra ricorre al linguaggio multimediale e, in
particolare, presenta due sale immersive: una all'inizio del
percorso espositivo Laudato sie: lo stupore riconoscente di
fronte al Creato dedicata al Cantico di Frate Sole, che permette
di entrare in contatto con l'innovazione della visione del mondo
e il sentimento religioso universale del Santo di Assisi, e
l'altra Cum tucte le tue creature, posta al termine della
visita, dove le immagini delle piante, animali e uomini e i
significati a loro attribuiti, consentono di riconnettersi a una
visione "integrale" del mondo che ci circonda.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA