Tre beni documentali italiani sono
stati iscritti nel Registro Internazionale della Memoria del
Mondo dell'Unesco: gli Archivi Luigi Sturzo (1890-1959), le
Architetture e scavi archeologici nell'Archivio di Stato di
Napoli (1712-1955), e il manoscritto Vita Sanctorum Marini et
Leonis, presentato con Croazia e San Marino e conservato presso
la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Lo ha deciso la
221/ma sessione del Consiglio Esecutivo dell'Unesco riunita il
10 aprile, a Parigi.
"Abbiamo candidato questi patrimoni per la loro straordinaria
capacità di raccontare l'evoluzione storica, artistica e
spirituale dell'Europa - ha dichiarato il Sottosegretario alla
Cultura con delega all'Unesco, Gianmarco Mazzi - dall'impegno
civile e internazionale di Luigi Sturzo, alla forza simbolica
delle scoperte archeologiche del Regno di Napoli, fino a una
fonte agiografica che unisce tre Paesi nel segno della
solidarietà. Abbiamo il dovere di far emergere l'enorme valore
della nostra memoria scritta. È lì che si leggono le radici
profonde della nostra identità e del nostro futuro".
Le candidature, coordinate dall'Ufficio Unesco del Ministero
della Cultura e dalla Commissione Nazionale Italiana per
l'Unesco, valorizzano tre testimonianze documentali di rilevanza
storica e culturale universale.
Con queste nuove iscrizioni, l'Italia sale a 14 patrimoni nel
Registro 'Memoria del Mondo' ed è tra le Nazioni più
rappresentate dell'edizione.
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