La costruzione dell'immagine della
donna nei secoli, sia dal punto di vista artistico che
documentaristico, si può apprezzare nella mostra "Ritratto di
donna. Fotografie di Maria Paola Landini" da oggi al 13 ottobre
al Museo Civico Archeologico di Bologna: un'indagine che
intreccia fotografia, archeologia e riflessione antropologica
per ricostruire una genealogia visiva del femminile. Il progetto
è stato ideato e curato da Serendippo Aps.
Laureata in Biologia a Parma e in Medicina e Chirurgia a
Bologna, nei suoi innumerevoli viaggi di lavoro come
ricercatrice scentifica, Maria Paola Landini non ha mai
abbandonato la macchina fotografica: "Partendo da un
particolare, mi piaceva esplorare ciò che c'era intorno.
Fotografare le persone nella vita quotidiana per entare nello
spirito del tempo", ha detto. Abituata a osservare dettagli
microscopici e a interpretare complessi fenomeni biologici,
Landini ha applicato la stessa attenzione e sensibilità
nell'esplorare le sfumature del femminile attraverso
l'obiettivo. Rigore metodologico e osservazione acuta, tipici
della ricerca scientifica, si riflettono nella sua fotografia,
dove ogni scatto diventa un'indagine visiva che collega il
passato al presente, la memoria alla rappresentazione
contemporanea.
La mostra Ritratto di donna mette a confronto 137 scatti,
scelti tra le oltre 180.000 fotografie fatte nel corso di 50
anni in tutto il mondo, con le collezioni del museo, in una
sorta di dialogo, ponendo al centro la presenza delle donne nei
loro gesti quotidiani, nei loro spazi di vita e nelle loro
posture corporee, al di la degli stereotipi. Nella prospettiva
di uno scambio tra fotografia e archeologia, le curatrici del
museo hanno selezionato 21 reperti di varia tipologia (statue,
rilievi, oggetti votivi, iscrizioni, vasi) che restituiscono
volti e nomi di donne, dee, eroine e figure femminili
emblematiche, dall'antico Egitto fino alla romanità. La mostra
si articola in sei nuclei tematici che attraversano altrettanti
spazi del museo: dal Lapidario alla Bologna Etrusca; da una
sezione greca a una egiziana. Durante il periodo di apertura
della mostra viene proposto anche un programma con visite
guidate, incontri, performance e lezioni musicali.
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