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About last year, nelle ballroom Lgbtq+ per esprimersi

About last year, nelle ballroom Lgbtq+ per esprimersi

Docu unico italiano in gara a Settimana della critica

ROMA, 06 settembre 2023, 19:44

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alla base degli attacchi e le proposte volgari ricevuti dagli uomini sui social per i video postati "non c'è quello che indossiamo. E' un atteggiamento che non viene sopportato. Essere fiduciose in se stesse, dà fastidio, impaurisce anche". Lo dice Giorgia, una delle giovani protagoniste di About Last Year, il documentario di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano e Morena Terranova, unico film italiano in gara alla Settimana della Critica nella Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il film non fiction (prodotto da Base Zero) segue come in un romanzo di formazione per un anno le vite di tre ragazze cisgender tra i 20 e i 30 anni, Giorgia, Letizia e Celeste, che a Torino, hanno trovato come luogo di espressione, di libertà e forza, anche per portare avanti i rispettivi progetti di vita, la cultura lgbtq+ delle ballroom. "Siamo arrivate a questo mondo nel 2017 quando un'amica ci ha chiesto di fare i video per la Kiki House of Savoia e la prima ballroom che nasceva a Torino - spiega all'ANSA Morena Terranova -. Siamo state travolte e catapultate all'interno di una comunità molto forte e da lì è iniziato il nostro interesse per quella realtà". Nate a New York a meta tra gli anni '70 e 80 dalla comunità omosessuale (in particolare latina e afroamericana) le ballroom e le house sono subito diventate nel pieno dell'emergenza Aids, luoghi di supporto, condivisione, competizione e affermazione personale tramite le danza, la moda e il travestimento. Ma anche un punto di accettazione e rifugio, animato dalle family, i gruppi in ogni house tra cui c'erano in quegli anni molti ragazzi rifiutati e cacciati di casa per la propria omosessualità. Percorsi raccontati sul grande e piccolo schermo, da film come Paris is burning e la serie Pose, arrivati, nel loro valore ideale, di sfida, condivisione e accettazione anche in Europa, dove nelle ballroom e nelle house trovano uno spazio rilevante anche le donne eterosessuali. Nel film c'è il racconto di tre giovani donne che attraverso la cultura ballroom trovano il loro posto sicuro per poi uscire nel mondo fuori, che sicuro non è" aggiunge la cineasta. A condividere questa passione sono Letizia, studentessa di psicologia all'Università di Torino, che sta per partire per un Erasmus in Portogallo; Giorgia, creatrice di un suo brand di borse, che con la family vive una crisi e Celeste, appassionata di ballroom fin da adolescente e con il sogno di trasferirsi a New York, capitale mondiale della ball scene. "Tutte le donne in formazione a un certo punto si ritrovano doversi corazzare a un mondo difficile - spiega la regista -. Il corpo, la sessualità, la sensualità sono elementi che vengono giudicati e strumentalizzati. Bisogna imparare a gestirli e loro tre hanno trovato questo modo che è potentissimo". Poter filmare l'anno in cui queste ragazze dal mondo dentro sono uscite nel mondo fuori è stato emozionante ed un bel regalo". Nella family "anche noi abbiamo trovato uno spazio sicuro per girare il film". Per il debutto a Venezia "siamo felicissime, era il massimo a cui potevamo ambire".

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