Il cinema è vivo "più vivo che mai", è resistente, è un'arte che abbraccia il mondo e Cannes è la sua vetrina con il numero record di film arrivati, quasi tremila tra cui 1.127 opere prime e 156 paesi rappresentati. Cannes è anche il festival che riflette i cambiamenti culturali e che è sotto osservazione per quello, a cominciare dal tema doloroso delle discriminazioni di genere e degli abusi sessuali. E non a caso la presidente Iris Knobloch si è affrettata a dire aprendo la conferenza stampa di Parigi sulla selezione 2025 che "Cannes ha preso atto con serietà e determinazione delle raccomandazioni" della commissione d'inchiesta dell'Assemblea nazionale sul #Metoo, giunte dopo sei mesi di audizioni che ha concluso che nel mondo dell'intrattenimento gli abusi sessuali e psicologici, in particolare sulle donne, sono "endemici". Il primo giorno del festival, il 13 maggio sarà anche il giorno del primo verdetto sul processo a Gerard Depardieu.
Nella line up di Cannes che inaugurerà il 13 maggio nel segno di Robert De Niro, Palma d'oro onoraria, e proseguirà con la star hollywoodiana Tom Cruise il 14 maggio con la premiere dell'ultima Mission Impossibile: The Final Reckoning, alcuni maestri ma anche generazioni giovani che si affacciano. Lo stesso film d'apertura, Partir un jour (Leave One Day) di Amelie Bonnin, è un debutto e non era mai successo che un film d'esordio aprisse Cannes. Un segno distintivo preciso.
In concorso, con l'Italia nel segno di Mario Martone e il suo film Fuori che racconta un pezzo di vita della scrittrice Goliarda Sapienza, conosciuta per L'arte della gioia, interpretata da Valeria Golino, ci sono veterani come i fratelli Dardenne, i registi belgi del cinema aspro e realistico, che puntano al record della terza Palma d'oro con Jeunes Mères (Giovani madri) e autori già decorati a cominciare da Wes Anderson che con La trama fenicia porta sul red carpet Benicio del Toro, Mia Threapleton, Michael Cera, Tom Hanks, Mathieu Amalric, Jeffrey Wright, Benedict Cumberbatch, Scarlett Johansson.
Quest'ultima avrà la ribalta anche con il film d'esordio Eleonor the Great che sarà in concorso a Un Certain Regard. Per il palmares che sarà assegnato il 24 maggio da una giuria ancora da rivelare salvo la presidente, Juliette Binoche, concorrono per ora 19 titoli, sei dei quali diretti da donne. C'è attesa per Jafar Panahi, il regista dissidente iraniano che non può uscire dal paese e neppure girare ma che invece farà arrivare A Simple Accident. "Ci ha chiesto di non dire nulla del suo film", ha spiegato Fremaux, alludendo alle pressioni a cui era sottoposto. E poi Eddington di Ari Aster, la black comedy in formato western con Joaquin Phoenix, Pedro Pascal, Emma Stone; la vincitrice della Palma d'Oro 2021 Julia Ducournau che dopo Titane è in gara con Alpha, un nuovo folgorante personaggio femminile, 13 anni d'inquietudine ed è una dei tre francesi in concorso con Cédric Klapisch e Hafsia Herzi (prima volta per la Palma con La Petite Derniere). Spiccano Nouvelle Vague di Richard Linklater con Guillaume Marbeck nei panni di Jean-Luc Godard e Zoey Deutch nei panni di Jean Seberg, descrive la realizzazione del film manifesto Fino all'ultimo respiro di Jean-Luc Godard; Sentimental Value di Jochim Trier.
A Un Certain Regard, sezione in cui c'è anche Once Upon A Time In Gaza di Tarzan Nasser e Arab Nasser ci sono ben due film italiani Testa o Croce? di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis e Le città di pianura di Francesco Sossai, esempio della giovane generazione del cinema.
In proiezioni speciali è stato annunciato il documentario sul frontman degli U2 Bono, Bono: Stories of Surrender, mentre Cannes Premiere avrà in anteprima mondiale il film del dissidente russo Kirill Serebrennikov The Disappearance of Josef Mengele
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