'Malamore' è soprattutto un melò, una storia popolare che ricorda un po' i fotoromanzi di una volta con una trama semplice e un cast pieno di belli, il tutto ambientato tra la malavita pugliese. In questo film, in sala dall'8 maggio con 01, inizio con eros, una scena di sesso in una cella tra la giovane Mary (Giulia Schiavo) e il pregiudicato Nunzio (Simone Susinna, attore-modello catanese famoso anche per i tre film erotici polacchi '365 giorni'). Ma Nunzio è sposato con Carmela (Antonella Carone), una capoclan ancora più dura di lui. Mary è poi comunque stufa di questo amore tossico e così quando incontra Giulio (Simon Grechi), aitante insegnante di equitazione, se ne innamora. Un amore difficile da vivere per la ragazza, anche perché Nunzio, in attesa di uscire dal carcere da dove continua a gestire i suoi business e traffici illeciti, la fa controllare dal suo sgherro Michele (Antonio Orlando), amico d'infanzia di Mary.
Nonostante questo la ragazza, per sentirsi libera, decide a un certo punto di andare via per qualche giorno a Roma con Giulio.
Una scelta che inevitabilmente avrà le sue tragiche conseguenze.
"Nel film interpreto un cattivo molto lontano da me che non lo sono affatto - dice a Roma Susinna - e sono anche molto timido fin da piccolino. La bellezza? Certo che mi ha aiutato, ma conta solo nel primo impatto, poi ci deve essere qualcosa di più. Anche per superare questo ho fatto tanti percorsi anche spirituali. Insomma non voglio 'essere un bello che non balla' come qualcuno mi vedeva per la mia timidezza".
L'attore trentunenne annuncia che tornerà "presto al cinema: sono nel cast di Mamma Natale (nuovo titolo di 'Natale senza babbo'), film Amazon Original di Stefano Cipani con Babbo Natale (Alessandro Gassmann), sposato con Margaret (Luisa Ranieri).
Interpreto il toy boy della strega Sabrina (Caterina Murino), ovvero la Befana".
Dice invece la giovanissima regista Francesca Schirru, al suo secondo film: "Gli spettatori sono fondamentali per il mio cinema che per me è condivisione, quindi legato alla sala. Come per Ettore Scola, fare un film e non condividerlo col pubblico è come tenere un quadro in cantina a luce spenta. Cerco storie vicine alla mia sensibilità ma che interessino anche al maggior numero di persone possibili. Quindi spero che il pubblico con il mio film trovi spazio per riflettere, anche astraendosi dalla propria esperienza personale". Spiega infine Giulia Schiavo: "Con Simone c'è stato un rapporto ironico, in completa contrapposizione con il lavoro fisico e macabro che dovevamo invece fare nel carcere. Per Nunzio, Mary è una relazione extraconiugale, ma per lei Nunzio è l'unica figura di riferimento, dipende da lui sotto tutti i punti di vista. Le scene di sesso che abbiamo dovuto realizzare hanno richiesto concentrazione: erano molto torbide, ho dovuto immergermi in lati spiacevoli della mia anima".
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