Felice per "un premio antico, che
mi mette in comunicazione con il secolo da cui vengo. Mi sento
ancora molto novecentesco, nonostante tutto. Un premio con una
sua forte identità milanese, e che dunque mi riporta alla mia
città". Così Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, ha
ringraziato ieri sera, nel corso della cerimonia che si è tenuta
a Milano, la giuria che lo ha decretato vincitore del Premio
Bagutta 2025 per il libro 'Corpo, umano' pubblicato da Einaudi.
Un corpo, ha ricordato Lingiardi, che è anche "quello delle
persone bombardate, delle persone annegate, delle donne
violentate. Un corpo che oggi è molto presente, ma anche molto
virtualizzato". Una ragione in più, secondo Lingiardi, per
scrivere un libro che potesse farci tornare "alla centralità del
nostro corpo".
Marta Lamalfa, autrice del romanzo 'L'isola dove volano le
femmine' (Neri Pozza) è stata invece premiata come vincitrice
del Bagutta Opera Prima. Ad accompagnarla, oltre al marito, la
piccola Adele, la figlia di appena due mesi.
Presente, nello studio di Francesco Micheli che, come di
consuetudine, ha ospitato la cerimonia, la giuria del premio,
dal presidente Isabella Bossi Fedrigotti al segretario Andrea
Kerbaker. I componenti della giuria sono Marco Amerighi,
Rosellina Archinto, Eva Cantarella, Elio Franzini, Umberto
Galimberti, Davide Mosca, Elena Pontiggia, Enzo Restagno, Mario
Santagostini, Roberta Scorranese, Alessandra Tedesco e Valeria
Vantaggi. È toccato a Galimberti presentare il libro, definito
"una vertigine di saperi".
Il Premio Bagutta è il premio letterario più antico d'Italia
e il prossimo anno festeggerà cento anni. Per l'occasione sono
state annunciate alcune novità. La più importante: la collezione
Bagutta, della famiglia Rocca, sarà collocata a Casa Crespi,
donata al FAI. "Il mecenatismo tradizionale, il mecenatismo
milanese non è morto", ha commentato Isabella Bossi Fedrigotti.
I vincitori hanno ricevute opere dell'artista Caroline
Gavazzi, presente alla cerimonia. L'opera consegnata a
Lingiardi, dal titolo 'Il giorno del giudizio', contiene
un'immagine del primo libro premiato dal Bagutta nel lontano
1927: 'Il giorno del giudizio' di Giovanni Battista Angioletti.
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