(di Mauretta Capuano)
VICHI DE MARCHI, IL SEGRETO DEL NASO
DEL RIOBA (EMONS; PP 200, EURO 13,50). Nella Venezia del 1945,
Emma, 14 anni, diventa una inconsapevole staffetta partigiana.
Fa la garzona da un fornaio, il sior Bepi, vicino a casa, nel
quartiere di Cannaregio e quando il suo fratello preferito,
Mario, che ha 18 anni, le chiede di nascondere un quaderno
sottile, con la copertina rossa, nella statuta del Rioba, a
Campo dei Mori, vicino alla casa dove visse Tintoretto, accetta
di compiere la missione. Le condizioni sono che deve andarsene
via subito dopo aver lasciato il quaderno, non deve leggere
assolutamente cosa c'è scritto e non deve parlarne con nessuno,
ma la curiosità è grande. Da qui parte l'avventura che la
giornalista e scrittrice Vichi De Marchi, racconta, tra realtà e
finzione, nel romanzo per ragazze e ragazzi dai 10 anni, 'Il
segreto del naso di Rioba', pubblicato da Emons il 18 aprile, in
vista dell'ottantesimo anniversario della Liberazione.
Oltre alla statua del Sior Antonio Rioba che nell'Ottocento
perse il naso, sostituito poi con uno in ferro, su cui si
narrano tante leggende tra cui quella che toccarlo porti fortuna
e inoltre che fosse una statua parlante, un po' simile a quella
del Pasquino a Roma, Vichi De Marchi rispolvera anche la celebre
"beffa" al Teatro Goldoni del 12 marzo 1945. Quella sera un
piccolo gruppo di partigiani entrò nel teatro durante la recita
di 'Vestire gli ignudi' di Pirandello e fece un appello alla
resistenza e alla lotta, annunciando la vicina liberazione e
lanciando alla fine dei volantini. Anche alla casa del
Tintoretto con i suoi misteri sono dedicate delle belle pagine.
"Come in una ricetta, sono mescolati frammenti di verità, luoghi
reali e molto altro nato dalla mia fantasia" spiega De Marchi,
che è veneziana ma vive da tanti anni a Roma, ha lavorato a
lungo per le Nazioni Unite e con i suoi libri ha ottenuto
numerosi riconoscimenti, una menzione al premio Andersen e
l'inserimento nella cinquina del premio Strega Ragazze e Ragazzi
2016. Dando voce ad Emma, che è un personaggio di fantasia, come
altri del libro tra cui Elio e sior Bepi, e facendoli agire "in
una cornice di fatti realmente accaduti o simili a quanto è
accaduto" l'autrice racconta la crescita di una ragazza e ricrea
l'atmosfera del contesto storico in cui ha vissuto facendo
divertire e nello stesso tempo riflettere per non dimenticare.
Durante le consegne del pane nei palazzi dei soldati tedeschi
Emma un po' si agita. Ma si prende qualche piccola rivincita
sussurrando con uno sguardo angelico un'imprecazione in
veneziano, sicura di non essere capita, quando frugando nelle
ceste durante la perquisizione i soldati rompono un sacchetto
destinato ad altri. La questione del quaderno però è per lei un
po' più complicata, deve stare attenta a non farsi vedere mentre
lo nasconde sotto l'unico mattone rosso non cementato dietro
alla base della statua del Rioba. Quando riesce a sistemarlo
bene, dopo un primo tentativo fallito, non riesce però a
resistere all'idea di appostarsi per vedere a chi è destinato il
quadernetto e si convince che il fratello abbia un amore
segreto.
Lei è veramente segretamente innamorata di Elio, che lavora
anche lui come garzone alla panetteria, con cui finirà per
condividere tutto, lavoro, speranze e segreti. Elio le confessa
di essere un partigiano e le chiede di aiutarlo per un'azione:
ha ricevuto delle istruzioni, contenute in un quaderno. È così
che Emma scoprirà di aver fatto la staffetta partigiana e
deciderà alla fine consapevolmente di far parte della
Resistenza. Ed eccola pronta a consegnare con Elio, al Teatro
Goldoni, la sera del Il 12 marzo del 1945, delle torte con dei
piccoli manifesti nascosti sul fondo delle scatole. Quando si
alza il sipario sul pubblico piovono i volantini, ma i soldati
bloccano le uscite. Cosa succederà a Emma?
All'interno del volume, con le illustrazioni di Francesco
Chiacchio, anche il QR Code per ascoltare l'audiolibro e e 3 Qr
code per sentire brevi episodi storici, non compresi nel testo,
raccontati in prima persona dalla voce di un monumento, un
palazzo, o una fontana della città.
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