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Faro sul Carso e Trieste nella saga 'I vestiti della domenica'

Faro sul Carso e Trieste nella saga 'I vestiti della domenica'

Ludovica Elder racconta le vite di giovani travolti dalla storia

ROMA, 30 aprile 2025, 11:21

Redazione ANSA

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(di Laura Valentini) LUDOVICA ELDER 'I VESTITI DELLA DOMENICA' (PIEMME EDIZIONI, PP 512, 20 EURO) - Un lembo d'Italia salita alla ribalta della storia con i movimenti irridentisti e dipinta a cavallo tra la dominazione asburgica e l'avvento del fascismo: Trieste e le colline del Carso che guardano dall'alto il golfo aperto di fronte alla città sul mare Adriatico. E' lo scenario della saga familiare al centro di 'I vestiti della domenica' di Ludovica Elder, scrittrice milanese di adozione ma nata a Monfalcone (Gorizia), al suo esordio con questo libro che riscopre attraverso le vicende di vari personaggi, ricchi e borghesi, proletari e contadini, l'intreccio narrativo del romanzo classico. Al centro della storia gli Stefàncich, che con i profitti di una impresa di trasporti, creata dal padre del protagonista, Vittorio, sono diventati, quasi improvvisamente, possidenti. "Così avevano comprato altre terre, ingrandito e abbellito la casa, rinnovato la stalla, investito ancora nei trasporti ormai indispensabili al porto e al cantiere navale, vera nuova ricchezza del posto.
    Vittorio era il primo figlio, il maschio, l'erede. Il primo della famiglia a studiare con il maestro a casa, il primo a essere vestito con abiti eleganti non solo la domenica".
    Vittorio, arruolato nella regia marina asburgica, quando l'Italia scende in guerra contro l'Austria trova il coraggio di disertare e entrare nell'esercito italiano, un grave rischio visto che se catturato rischia la fucilazione: invece dimostra enorme coraggio e viene congedato dalla grande guerra con onore.
    Torna a casa e nonostante sembra soffrire di quello che oggi si chiamerebbe disturbo da stress post-traumatico, una patologia di molti reduci di guerra, scopre il brivido dell'uomo d'affari entrando nell'azienda paterna. E' così che conosce Antonia Pàhor, dalla cui casa "sull'altopiano del Carso, si poteva vedere il mare". Italiani che, come osserva Elder, conoscevano una lingua in più, quella slovena. Riceve l'educazione da figlia di proprietari di vigne, abbienti ma non ricchi e viene mandata a fare le scuole che oggi chiameremmo superiori a Trieste: di cui presto comincia a amare "il mare, i palazzi, la gente" e anche "la bora sebbene in città sembrasse più capricciosa di quanto non fosse sul Carso". Se tra i belli, giovani e di famiglia agiata figura anche un amico di Vittorio, Giacomo Ledri, non tutti sono anche buoni e generosi. Giacomo innanzitutto che, preda di una insana voglia di fare carriera, sceglierà la via della politica più opportunista, diventando un piccolo notabile fascista: con un futuro di parlamentare che costruisce con minuziosa abilità. Oppure Rosalba che per aiutare la famiglia va "a servizio" proprio dai Pahor, non perdonando loro l'affabilità che le dimostrano nonostante la sua posizione socialmente inferiore: trova ipocrita quei sorrisi, sente che rimarcano il fatto che da compagna di scuola di Antonia sia diventata la cameriera di casa.
    Destini personali che si intrecciano alla storia d'Italia rendendo ancora più evidente che la presa del potere da parte del fascismo in tante città e paesi ebbe luogo solo per la mancata opposizione di chi non aveva direttive chiare. In molti casi non si arrivo' nemmeno a un confronto violento tra fascisti e l'allora 'guardia regia'. Ed ecco come il 28 ottobre 1922, mentre Roma era stata dichiarata sotto assedio, "a Trieste squadre di fascisti armati percorrevano via Dante diretti verso la prefettura per occuparla" e "a Monfalcone il palazzo del municipio e dell'ufficio postale vennero presi dai fascisti locali, senza fatica, senza bisogno di violenza". Il romanzo si interrompe quando ancora il regime non si è consolidato, con i personaggi ritratti felici, tristi, timorosi o fiduciosi nel futuro prima che la mancanza di libertà, la dittatura e infine la guerra influiranno sulle loro vite.
   

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