(dell'inviata Mauretta Capuano)
"Ho passato tutta la mia vita
adulta nello stato di diritto, adesso mi trovo con un presidente
che non mi sembra interessato particolarmente a questo. Le
ultime persone che possono costringerlo sono i giudici, la Corte
Suprema. Il governo non può decidere del tuo destino senza il
processo giudiziario. Hai dei diritti quando vai davanti a un
giudice. Mi aspetto che i tribunali, i giudici mantengano le
loro posizioni e facciano sì che il sistema continui a essere
com'era, ma in maniera misurata. Anche alla luce di questi
poteri in espansione da parte di questo presidente". Lo dice
all'ANSA parlando del presidente Usa Donald Trump, Scott Turow,
al Salone del Libro di Torino con il suo nuovo romanzo 'Presunto
colpevole' (Mondadori) in cui torna dopo tanti anni Rusty Sabich
che abbiamo conosciuto in 'Presunto innocente'.
"Vedremo cosa succederà nel momento in cui Trump dovrà
sottostare alle decisioni del sistema giudiziario. Andare contro
un'ordinanza del tribunale può avere un costo molto elevato sia
per Trump che per i repubblicani". Ma che fine immagina per
Trump? "Non lo so. Nessuno lo sa. Quello che sappiamo è che ci
sono americani istruiti, di cultura, che non amavano Trump già
in passato, che oggi vivono una grande ansia. Nessuno ci avrebbe
scommesso due lire sul fatto che una persona colpevole di frode,
che ha avuto tre processi penali in America e che è già stato
presidente non con grande successo, sarebbe stato rieletto. Per
molti di noi la situazione è talmente strana che facciamo fatica
a capire come ragionano i nostri stessi concittadini, gli
americani" spiega Turow.
"La popolarità di Trump adesso è in netto calo e ora bisogna
vedere quando i repubblicani decideranno di voltargli le spalle.
Finora non è accaduto anche perché il presidente ha una grande
presa sui repubblicani. Se gli vai contro perdi il posto o ti
rende la vita difficile. Tutte le mie previsioni su Trump,
comunque, non si sono mai avverate. Preferirei astenermi"
aggiunge lo scrittore.
Turow però ha una speranza: "Sono fiducioso, nonostante
tutto, come diceva Martin Luther King, che la storia si piegherà
verso la giustizia. Spero che a un certo punto lo stesso Trump
mostrerà agli americani quali sono stati i loro errori e questo
li porterà va scegliere una situazione più moderata".
Cosa si aspetta da Papa Leone XIV? "Quando era cardinale non
ne ho sentito molto parlare, veniva fuori però il legame con
Chicago. Lui è andato via da Chicago. Non ho elementi su cui
formulare previsioni su cosa accadrà. Seguirà un po' Papa
Francesco per quanto riguarda i migranti. Una posizione a
contrasto con quella di Trump. Nelle sue prime dichiarazioni il
Santo Padre non si è posto come un guerriero. Parlerà più dal
punto di vista della gentilezza, della comprensione piuttosto
che attraverso le critiche" dice Turow.
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