È Oleg Mandić, l'ultimo bambino sopravvissuto ad Auschwitz, il vincitore del Premio Cinzia Vitale 2025 che, annualmente, viene assegnato a chi ha saputo offrire il proprio sapere, attraverso iniziative legate alla promozione della cultura e della scienza, incentivando e sostenendo una più completa formazione umana e sociale. La consegna del riconoscimento avverrà il prossimo 24 marzo, a Trieste, al Gran Galà di Primavera della Vitale Onlus.
Nel corso dell'evento internazionale, che gode del patrocinio della Camera dei deputati, verranno consegnate anche le benemerenze Filo di Seta e Spiga di Grano della onlus presieduta dal giornalista Roberto Vitale.
I premiati con il Filo di Seta 2025 sono Maria Tripodi, sottosegretario di Stato agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, Marco Varvello, cado dell'ufficio di corrispondenza Rai del Regno Unito e Tina Montinaro, moglie del capo scorta del giudice Giovanni Falcone morto insieme al magistrato a Capaci. Tina Montinaro è oggi il simbolo della lotta contro la mafia.
Le Spighe di Grano 2025 sono il pediatra Alessandro Occhipinti che è stato il primo a riconoscere e isolare il coronavirus in un paziente al Pronto Soccorso di Trieste durante l'emergenza Covid 19, nonché Francesca Pizzolon e Giulia Polesello, avvocati con profonde conoscenze in materia di diritto industriale, pubblicità ingannevole, concorrenza sleale e nelle pratiche commerciali scorrette che dedicano molto impegno nelle cause pro bono per promuovere la cultura della legalità, contrastare le ingiustizie e aiutare i cittadini a orientarsi nel panorama legislativo.
Il Gran Galà di Primavera, che ha il sostegno della BCC Venezia Giulia, vedrà anche la consegna della borsa di studio per la pace Nelson Mandela a una studentessa del Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico. La vincitrice di quest'anno è la sudafricana Gabrielle Kwakhanya Yema Kamah, votata dai membri della giuria della borsa di studio composta da Ariel Haddad, rabbino della comunità ebraica della Slovenia, monsignor Roberto Rosa della Diocesi di Trieste, Nader Akkad, imam della Grande Moschea di Roma, dall'archimandrita greco-orientale Gregorios Miliaris, Raško Radović, protopresbitero Serbo ortodosso, Malvina Savio, monaca buddista e ancora dal pastore Evangelico luterano Andrei Popescu e dal pastore Valdese e Metodista Peter Ciaccio.
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