Nella nuova collezione di haute
couture per la Primavera/Estate 2024 Virginie Viard, direttrice
creativa di Chanel, è riuscita a trasferire la sua alta moda nel
mondo della danza, tanto caro alla fondatrice della maison
Gabrielle Coco. A legari i due mondi è un piccolo
bottone-gioiello staccatosi da un tailleur di Chanel, facilmente
riconoscibile per via dell'iconico logo con le doppie C. Questo
bottone conduce la protagonista del video precedente alla
collezione - presentata oggi a Parigi, nel Grand Palais Ephémère
- l'attrice-modella Margaret Qualley, nella sede parigina della
maison dove la giovane riesce a farselo riattaccare dal fantasma
di Coco, interpretata da Anna Mouglalis. Il film, ideato e
realizzato da Dave Free, ha la colonna sonora del rapper
Kendrick Lamar. Nel corto anche un piccolo cameo con la divina
Naomi Campbell.
"Chanel fa emergere in me emozioni che utilizzo come
ispirazione, collezione dopo collezione. La mia missione è
trovare nuovi modi per raccontare le sue storie più belle"
spiega la stilista a ridosso della sfilata.
La nuova collezione Haute Couture evoca i grandi nomi della
danza, da cui prende a prestito lo stile e l'affermazione di un
corpo trionfante.
Su una pedana circolare, con il pubblico seduto nella
penombra attorno, e un bottone di Chanel gigantesco posto in
alto, Margaret Qualley, in abito di tulle candido apre la
passerella. Il set è stato progettato da Kendrick Lamar, Dave
Free Mike Carson, pgLang, per richiamare i simboli dell'Haute
Couture, proprio come il film The Button. Sfilano dunque gonne
corte e dritte, in chiffon trasparente, con calze bianche da
danza, abbinate a giacche sempre color neve, nei tipici tessuti
bouclé della maison, creando un contrasto leggero-pesante che
funziona. Sfilano anche candidi abiti lunghi, tute e mantelline
impreziosite da ricami, tasche in tulle effetto nudo. La
bellezza del corpo è esaltata da body e collant.
Ma dopo i primi modelli total white, la collezione si tinge
di tonalità acquarello, dai rosa ai verdi confetto, fino ai
colori vividi dei Ballets Russes di Léon Bakst e di Sergei
Diaghilev.
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