"Tutto è iniziato dai colori dei nastri. Burro, zafferano, verdi pavone sbiaditi e marroni che ricordano il pane tostato. Abbiamo chiamato quest'ultimo 'toast', e un grigio caldo 'visone'. Questi toni mi hanno ispirato a viaggiare nel tempo, immaginando silhouette che richiamassero la haute couture del passato. Ho trascorso il tempo studiando i grandi maestri di diverse epoche: Madame Grès, Charles Frederick Worth, Paul Poiret, Yves Saint Laurent e Azzedine Alaïa. Non per copiarli, ma per imparare da loro". Ecco com'è nata la nuova collezione Schiaparelli Haute Couture per l'Autunno/Inverno 2025/26, disegnata da Daniel Roseberry. E' lui stesso a raccontare ispirazioni e silhouette. Il direttore creativo spiega che mentre cercava nuove cromie, tra quelle antiche e insolite, ha scoperto a Parigi un negozio di antiquariato che custodiva nastri degli anni 1920 e 1930. Prima della guerra, molti di questi nastri venivano prodotti a Lione e distribuiti in tutto il mondo. Ma con l'occupazione tedesca della Francia, molti di essi furono nascosti, perdendosi per un po' nella storia. Ecco che in passerella si notano alcuni di quei nastri sugli abiti della collezione. "Lo scorso anno - racconta Roseberry - accarezzandoli con la mano, ho capito cosa volessi fare: creare qualcosa di nuovo che trovasse la sua forza nell'antico. Le silhouette di questa collezione rendono omaggio a più di un secolo di ispirazioni e ossessioni: le forme sinuose e fluide degli anni 1920 e 1930, che definisco 'liquid deco', prendono vita in georgette di seta delicata, ricamata con perline giapponesi e montata su corsetti in toile francese che scolpiscono fianchi affilati. Riprese dalla Schiaparelli prebellica le giacche dalle spalle importanti allungandole, abbinate a gonne a colonna minimaliste in raso doppio, tagliate in sbieco nello stile anni 1990. Oltre alle forme, sperimentate le tecniche. Così il blazer Schiap più classico in Ultrasuede è stato ricamato con fili di seta satinata. Le piume sono state immerse nella glicerina per appesantirle leggermente, poi spazzolate con la cheratina, ottenendo così una texture simile a quella dei costumi di Ginger Rogers (all'epoca, negli anni 1930, quell'effetto si otteneva con pelliccia di scimmia). La seconda età d'oro della Haute Couture, gli anni 1950, è reinterpretata attraverso silhouette rigorose e riproporzionate: un abito baby doll con linea a trapezio è stato abbassato sui fianchi, imbottiti per bilanciare la linea del busto. In pedana, alla sfilata intitolata "Icarus" che si è tenuta nel Petit Palais, c'era Kendall Jenner, mentre nel parterre figuravano celebrities come Carla Bruni-Sarkozy, l'attrice americana Kelly Rutherford e le attrici francesi Géraldine Nakache e la filippina Leroy-Beaulieu
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