"È un Salone accogliente, il più
grande di sempre con 1.225 marchi editoriali in 980 stand.
Abbiamo investito molto per rendere più semplice la vita a
espositori, editori, ma anche ai visitatori. Abbiamo investito
sui servizi di base, abbiamo raddoppiato i bagni, abbiamo creato
punti di relax, abbiamo migliorato gli spazi delle code, abbiamo
reso le segnaletica più chiara anche per chi ha difficoltà di
vista". Lo ha spiegato Silvio Viale, presidente
dell'Associazione Torino la città del libro, alla vigilia
dell'inaugurazione del Salone.
"Abbiamo creato una nuova area web, molti servizi sono
prenotabili all'interno del salone, si può organizzare la visita
primo di venire così da snellire le code e per cercare di dare
accesso a tutti gli stand, anche se come sempre una parte dei
posti è riservata a chi viene direttamente in fiera" ha aggiunto
Viale.
Sullo sfondo resta il problema dell'ammodernamento della
struttura del Lingotto dove si svolge il Salone del libro. "Il
cambiamento del vertice di Gl Events (la società che gestisce il
Lingotto, ndr) ha portato più dialogo, il cambiamento di
gestione ha dato impulso a questo cambiamento" ha detto Piero
Crocenzi, amministratore delegato della società Salone Libro.
"Il Salone sa che ha la responsabilità di doversi esprimere sul
centro espositivo perché è uno dei soggetti che affitta gli
spazi per gli eventi, ma non ci sembra opportuno farlo alla
vigilia. Queste cose si fanno al momento dei bilanci.
L'attenzione oggi è focalizzata sulla migliore riuscita
possibile del Salone, sulla funzionalità delle tecnologie che
usiamo per la prima volta" ha aggiunto Crocenzi.
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