Un minuto di silenzio nel ricordo
di Papa Francesco e un messaggio per onorare la sua figura in
apertura dell'opera di Catalani, La Wally, andata in scena ieri
sera al Lirico di Cagliari.
Il teatro si è unito al lutto che ha colpito il mondo intero:
"Una guida che ha saputo parlare al cuore delle persone con
umiltà, coraggio e profonda umanità, indicando a tutti la via
del dialogo, della pace e della solidarietà", le significative
parole. Poi si è alzato il sipario su una storia d'amore,
libertà, morte, sullo sfondo di un paesaggio montano
dall'inquietante bellezza. Il Lirico riporta in scena il
capolavoro del compositore lucchese, assente dal capoluogo sardo
da oltre un secolo.
Sono passati 115 anni dall'ultima rappresentazione al Teatro
Civico dell'opera, definita da Mahler la più bella che avesse
mai diretto. La Wally, incentrata sulla moderna eroina, una
giovane donna di forte temperamento, ribelle alle convenzioni e
alle regole della società patriarcale, ha il suo momento più
celebre nell'aria "Ebben? Ne andrò lontana".
Una messa in scena suggestiva firmata da Massimo Pizzi
Gasparon Contarini, già assistente di Pier Luigi Pizzi. Il
regista veneziano, suoi anche scene, costumi, luci e video,
propone una visione metafisica dell'opera, un racconto "dominato
da presagi".
L'ambientazione è spostata tra la fine dell'800 e i primi del
'900, "col senso di disfacimento e il presagio incombente della
fine che aleggia su cose e persone". Wally, segretamente
innamorata di Giuseppe Hagenbach, rifiuta le nozze con Gellner
impostele dal padre, e scacciata da casa sceglie la solitudine
per riapparire, ricca ereditiera, alle feste. Una beffa e un
bacio rubato, poi un misterioso "incidente" inducono la
fanciulla a ritirarsi dal mondo, finché raggiunta da Hagenbach
che le dichiara il suo amore, vede il suo sogno di felicità
svanire: una valanga travolge l'uomo e lei lo segue gettandosi
nel vuoto.
Ottima la direzione musicale di Lü Jia che, alla guida di
Orchestra e Coro del Lirico, ha messo in luce tutte le finezze
della partitura struggente e intensa. Belle le coreografie di
Letizia Giuliani. Applausi per il cast, dalla protagonista
interpretata da Oksana Dyka, a David Cervera (Stromminger);
Sonia Maria Fortunato (Afra); Elena Schirru (Walter); Marcelo
Alvarez (Giuseppe Hagenbach); Devid Cecconi (Vincenzo Gellner);
Andrea Tabili (Il Pedone).
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