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Luna nera, serie fantasy al femminile / VIDEO

Luna nera, serie fantasy al femminile / VIDEO

Su Netflix tre registe donne (Comenicini, Nicchiarelli, Randi), da libro Triana

ROMA, 28 gennaio 2020, 19:38

Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

Luna Nera, serie fantasy al femminile su Netflix dal 31 gennaio nella foto Antonia Fotaras - RIPRODUZIONE RISERVATA

Luna Nera, serie fantasy al femminile su Netflix dal 31 gennaio nella foto Antonia Fotaras - RIPRODUZIONE RISERVATA
Luna Nera, serie fantasy al femminile su Netflix dal 31 gennaio nella foto Antonia Fotaras - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Ambientazione seicentesca, stregoneria e magia nera, amore e pregiudizi, cultura machista e paura del diverso. Sbarca il 31 gennaio su Netflix la terza serie originale italiana della piattaforma: si tratta di "Luna nera", un fantasy tutto al femminile che vede dietro la macchina da presa tre registe (Francesca Comencini, Susanna Nicchiarelli e Paola Randi), basato sul romanzo "Le città perdute. Luna nera" di Tiziana Triana (Sonzogno) , primo libro della saga. La scrittrice ha anche lavorato alla sceneggiatura degli episodi insieme a Francesca Manieri ("Il miracolo"), Laura Paolucci ("L'amica geniale") e Vanessa Picciarelli ("Bangla").
Prodotta da Fandango, ambientata nell'Italia del XVII secolo, "Luna nera" ruota in sei puntate attorno ad Ade (Antonia Fotaras, giovane attrice astro nascente già vista nella serie tv Rai Il nome della rosa con John Turturro Ndr), una levatrice di 16 anni accusata di stregoneria, dopo la morte di un neonato che trova rifugio in una misteriosa comunità di donne al limitare del bosco. La ragazza dovrà scegliere fra l'amore impossibile per Pietro (Giorgio Belli), figlio del capo dei Benandanti, e il proprio destino che potrebbe portarla a diventare una leader delle 'mistiche' compagne; senza dimenticare il potere della Chiesa e la minaccia dell'esercito dei 'Furiosi'.

- "È una storia universale - fa notare Comencini (già tra i registi di Gomorra) - la stregoneria, o meglio il fenomeno che ha visto tante donne accusate e uccise. Per questo è durato secoli, non si è saputo per lungo tempo nulla di loro, non abbiamo il numero delle vittime. La parola è oggi diventata di grande attualità a partire dagli anni '70. Ritengo che ogni donna, vecchia o giovane che sia, che non sta dentro certi recinti, con famiglia o senza, lavoratrice o meno che sia, ma che si sente semplicemente libera di essere se stessa e non ha nessuna intenzione di rimanere un passo indietro, rischi di essere bollata così. Luna nera è una storia di donne, che in un mondo mistico e ribelle vengono perseguitate per la loro forza".

Abbiamo voluto rappresentare la loro forza, ribellione, oltre alla fatica, e non perché siano deboli, ma in quanto coraggiose, è una storia di riscatto".
Oltre ad Antonia Fotaras nel ruolo della protagonista Ade, nel cast troviamo Giada Gagliardi (interpreta Valente), Adalgisa Manfrida (Persepolis), Manuela Mandracchia (Tebe), Lucrezia Guidone (Leptis), Federica Fracassi (Janara) e Barbara Ronchi (Antalia). Poi ancora Giorgio Belli (Pietro), Gloria Carovana (Cesaria), Giandomenico Cupaiolo (Sante), Filippo Scotti (Spirto), Gianmarco Vettori (Nicola), Aliosha Massine (Benedetto), Nathan Macchioni (Adriano), Roberto De Francesco (Marzio Oreggi), Martina Limonta (Segesta), Giulia Alberoni (Petra), Camille Dugay (Aquileia) e Gaetano Aronica (padre Tosco).
"Nel racconto - dice Susanna Nicchiarelli (Nico, 1988) - c'è l'elemento reale della persecuzione delle streghe, di donne di cui non si comprendeva la diversità, ma mettiamo in scena anche la fantasia, con le protagoniste che sanno uscire dalla loro condizione di vittime della storia. Si uniscono, combattono e riescono a liberare le altre donne". Un progetto entusiasmante - aggiunge Paola Randi, (Nastro d'argento per Tito e gli alieni).
Ci sono state fra tutte noi libertà e compartecipazione". Nelle 16 settimane di riprese, si è girato anche in varie location del Lazio, come il castello di Montecalvello appartenuto negli anni '60 a Balthus.
Luna nera, nonostante l'epoca dell'ambientazione "si rivolge alle nuove generazioni: possiamo ricollegarci al nostro presente per poter ancora una volta sottolineare cosa voglia dire la paura del diverso, l'ignoranza, la ricerca del capro espiatorio - osservano ancora la scrittrice e le registe - e parità di diritti, temi di grande attualità". Il produttore Domenico Procacci chiosa: "E' la la prima volta che Fandango si misura con un fantasy, in verità in Italia non se ne fanno quasi per niente. Luna nera è anche un atto di coraggio".

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