(ANSA) - ROMA, 15 APR - BENJAMIN WOOD, IL CASO BELLWETHER (PONTE ALLE GRAZIE, PP 410, EURO 16,80). Le qualità ipnotiche della musica vengono spinte fino alle estreme conseguenze nel fortunato romanzo d'esordio, 'Il caso Bellwether', dello scrittore inglese Benjamin Wood che indaga il confine fra genio e follia.
"E' una linea divisoria che fluttua continuamente, un tema che mi ha sempre affascinato. A volte le persone che sono eccezionalmente dotate diventano quasi troppo consapevoli dei propri poteri e capacità" dice all'ANSA lo scrittore, 33 anni, originario del Nord-Est dell'Inghilterra, che vive a Londra dove insegna scrittura creativa in un college universitario.
Accolto con grande favore in Gran Bretagna, dove è stato subito finalista di numerosi premi, paragonato a bestseller come 'Dio di illusioni' di Donna Tartt, consacrato come esordiente dell'anno in Francia - il primo paese dove è stato tradotto, e dove ha vinto fra l'altro il Prix du Roman Fnac - 'Il caso Bellwether', pubblicato in Italia da Ponte alle Grazie, si avvia a diventare un film. "Ho venduto le opzioni a una società che lavora con la Bbc Film per la trasposizione cinematografica e stanno scrivendo la sceneggiatura ma questa, come si sa, non è una garanzia nel mondo del cinema che il film si realizzerà" dice lo scrittore. Eden Bellwether è convinto di poter curare le malattie con la musica - la sua ossessione è il teorico e compositore tedesco Johann Mattheson - e con l'ipnosi. Ma chi è in realtà questo misterioso rampollo della ricca borghesia di Cambridge, un taumaturgo o un manipolatore? Wood ce lo racconta attraverso lo sguardo di Oscar Lowe, che è figlio di operai, lavora in una casa di riposo e al primo magico incontro con Iris, la sorella di Eden, si innamora di lei all'istante. "Volevo fare in modo che il lettore seguisse l'evoluzione di questo personaggio attraverso gli occhi di Oscar. Eden, musicista di talento e studioso, pensa di poter usare la musica per influenzare sia lo stato emotivo che fisico delle persone" dice lo scrittore che, per questo romanzo dalla struttura piuttosto classica, si è molto documentato sulle terapie con la musica. "Più leggevo ricerche sulla musicoterapia più trovavo casi in cui l'ipnosi veniva usata come alternativa all'anestesia e ho trovato interessante vedere fino a che punto si può spingere questa idea. Eden lo fa fino a farla diventare una cosa minacciosa" sottolinea Wood.
'Il caso Bellwether' si apre con un preludio drammatico tra sirene, ambulanze e corpi morti o in fin di vita che trascina il lettore in un thriller psicologico in cui si combinano azione, riflessione filosofica e questioni di musicologia, in una Cambridge segnata dalle differenze sociali. "E' molto difficile - afferma - scrivere un'opera di narrativa ambientata in Gran Bretagna senza affrontare il tema della divisione di classe. Se poi lo scenario è Cambridge, lo stato sociale è il nucleo centrale. Sono luoghi in cui si tocca con mano la distanza fra chi ha e chi non ha soldi". Wood ha scelto "il punto di vista non di uno studente di Cambridge, perchè non volevo scrivere della vita studentesca, ma portare l'attenzione sul conflitto che può esserci fra persone intelligenti che stanno su due versanti diversi di questa barriera sociale".
La scena iniziale, ammette Benjamin Wood, "è un espediente narrativo, un gioco per invogliare il lettore a entrare dentro a questo mistero e a scoprirlo, facendo capire che è un libro in cui succedono un sacco di cose. Oggi in Gran Bretagna ci sono molti romanzi con personaggi che fanno tante cose ma non succede nulla". A luglio uscirà in Inghilterra il secondo romanzo di Wood, 'The Ecliptic' ('L'eclittica') "sulla traiettoria apparente del sole, ambientato in parte - conclude - su un isolotto vicino a Istanbul, tra fine anni '50 e primi anni '60.
E' una storia completamente diversa da questa con qualche punto di contatto".
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