Tra il 2011 e il 2020 i dipendenti
pubblici, escluse le Forze di polizia e armate e gli occupati
all'estero, aumentano del 2,5% (oltre quota 2,9 milioni) in
conseguenza del notevole incremento dei contratti a tempo
determinato (+58,9%, +145 mila unità), a fronte di un calo del
2,8% a tempo indeterminato (-73 mila). Lo indica l'Istat nel
censimento sulle istituzioni pubbliche, sottolineando che "le
politiche di contenimento della spesa pubblica e di limitazione
del turnover dei dipendenti, che hanno caratterizzato quasi per
intero l'ultimo decennio, hanno determinato modifiche al livello
e alla composizione dell'occupazione".
E' soprattutto nei tre anni 2017-2020 che l'occupazione
dipendente aumenta segnando un +2,6%, con il personale a tempo
indeterminato in ulteriore calo (-2,1%) mentre quello a tempo
determinato registra un forte aumento (+48%), dovuto
principalmente alle assunzioni effettuate nel comparto scuola e
negli enti del Sistema sanitario nazionale (Ssn) per far fronte
alla pandemia da Covid-19, spiega l'Istat.
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