(dell'inviato Paolo Rubino)
"Il Governo ha dato una risposta per sostenere le imprese
e il lavoro in questa difficile congiuntura aggravata dai dazi
di Trump. Ora come sempre, ma soprattutto ora, è cruciale che la
struttura e l'utilizzo di questi fondi siano efficaci, rapidi, e
semplici". E' necessario "che sia chiaro come verranno spesi e
secondo quali priorità". La presidente dei Giovani Imprenditori
di Confindustria, Maria Anghileri, lo sottolinea a margine
dell'evento 'Voci' organizzato annualmente in Puglia: uno
occasione di confronto schietta, e per questo a porte chiuse,
tra i giovani industriali e voci del giornalismo.
"L'esperienza di Transizione 5.0 - dice la leader degli
industriali under 40 - deve insegnarci che prima dell'ammontare
delle risorse, il successo di una misura dipende dalla sua
concreta usabilità da parte di chi ne è destinatario. Così si
genera fiducia e si limita l'incertezza".
Lo scenario di questi giorni si impone nel dibattito di
alcune ore nella riservatezza di Borgo Egnazia. "Gli indici di
incertezza economica e politica sono al loro massimo assoluto",
rileva Maria Anghileri: "Oggi ci sono due prodotti che si
scambiano, nel mondo, con estrema volatilità: la fiducia, che si
vende a carissimo prezzo, perché è scarsa e preziosa;
l'incertezza, che costa pochissimo perché ce n'è in abbondanza".
"Gli Stati Uniti stanno letteralmente picconando la nostra
fiducia in loro". E l'Europa "è costretta a reagire e negoziare.
Certamente deve farlo senza furia e senza pessimismo, con
equilibrio, ma soprattutto contando, finalmente, su sé stessa e
aggregando i Paesi che stanno perdendo fiducia nella guida degli
Stati Uniti. Quindi senza chiudersi, senza isolarsi". Bisogna
"agire con azioni rapide su dazi, energia, burocrazia".
"E' interessante - ragiona Maria Anghileri - vedere come
l'argine a quello che qualcuno ha chiamato il 'No Global Trump'
è proprio arrivato dai mercati. Il risultato? La sospensione che
abbiamo visto di 90 giorni dei dazi". E sottolinea: "Speriamo
che possa essere definitiva".
"E noi europei, noi italiani, noi giovani imprenditori, da che
parte stiamo? Senza se e senza ma siamo dalla parte del libero
mercato, della libera circolazione di persone, merci e capitali,
ma con pragmatismo. Noi imprenditori siamo abituati a esserlo,
pragmatici, tutti i giorni nelle nostre imprese".
Sono temi che hanno trovato ampi spunti di riflessione nel
confronto, diretto, di Voci (Visioni, Orizzonti, Culture, Idee),
tra la platea di giovani industriali e gli ospiti sul palco,
nell'ordine degli interventi Mario Sechi, Clara Morelli, Claudio
Cerasa, Fabio Tamburini, Agnese Pini, Chiara Piotto, Ferruccio
De Bortoli, Laura Pertici.
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