"C'è oggi un dato, plastico, che
ci preoccupa e che sarebbe miope nasconderci e non provare a
risolvere": "il nostro paese ha 700.000 persone che vanno in
pensione e circa 380-400 mila neonati"; "va da sé che il gap è
negativo", ha ricordato Orsini.
Ponendosi la domanda di "quindi cosa fare da subito?" il
presidente degli industriali italiani ha detto che "serve
ovviamente cercare di far sì che l'Italia sia attrattiva per chi
ci guarda da fuori". "Serve attrezzarsi, ovviamente, perché noi
abbiamo bisogno di crescere": primo "perché abbiamo un debito
pubblico da pagare e, secondo, perché abbiamo delle imprese che
comunque vogliono rimanere leader nel mondo"
"Confindustria ha già cominciato un lavoro sulla mappatura
delle necessità o soprattutto sull'orientamento dei prossimi
profili del futuro perché sappiamo benissimo che ci sono dei
settori che cominciano a essere maturi e settori che stanno
andando molto bene e hanno la necessità di implementare", ha
detto Orsini aggiungendo che c'é "anche un tema di
responsabilità è orientare i ragazzi verso quei settori che
vanno bene".
In questa cooperazione "c'è anche un investimento nella
cultura italiana esportata all'estero che per noi è fondamentale
perché in Egitto oggi ci sono 300 aziende italiane che lavorano
quindi che cercano collaboratori", ha affermato il presidente di
Confindustria sottolineando che "quindi il costruire profili
all'estero per noi è fondamentale"..
"La formazione è comunque la prima base
dell'internazionalizzazione", da detto ancora Orsini
evidenziando "una grande verità" sottolineata durante
l'inaugurazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA