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Sisma Myanmar, donna salvata dopo 91 ore sotto le macerie

Sisma Myanmar, donna salvata dopo 91 ore sotto le macerie

Le vittime del terremoto sono più di 2.700

01 aprile 2025, 13:25

di Patrizio Nissirio

ANSACheck
People walk past the damaged Mandalay palace in Mandalay, Myanmar - RIPRODUZIONE RISERVATA

People walk past the damaged Mandalay palace in Mandalay, Myanmar - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una donna è stata tratta oggi in salvo in Myanmar dopo aver trascorso 91 ore sotto le macerie di un edificio raso al suolo dal terremoto che ha colpito il Paese venerdì scorso: lo hanno reso i Vigili del Fuoco.

   Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Myanmar ha raggiunto quota 2.719 e si prevede che salirà a più di 3.000: lo ha detto oggi il leader militare del Paese, Min Aung Hlaing, in un discorso televisivo. Lo riporta l'agenzia di stampa Reuters sul suo sito. Il generale ha aggiunto che 4.521 persone sono rimaste ferite e 441 sono disperse.

   Tuttavia, nel dramma di morte birmano, la vita non si arrende neanche sotto le macerie: quattro persone, tra cui una donna incinta e una bambina, sono state tratte in salvo dalle macerie di edifici crollati a Mandalay, la città vicina all'epicentro del terremoto, 60 ore dopo la catastrofe.

Ma ci sono anche i superstiti a cui pensare. "La situazione è drammatica - spiega Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia -. I tanti sopravvissuti senza più una casa hanno urgente bisogno di un riparo, acqua pulita e cure mediche, per questo stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri partner locali per garantire che gli aiuti raggiungano velocemente i più bisognosi. Nelle prossime ore saremo impegnati nel portare e distribuire forniture di primo soccorso per le famiglie di sfollati, con l'obiettivo di salvare il maggior numero possibile di vite". Per l'Organizzazione mondiale della Sanità per i soccorsi servono urgentemente 8 milioni di dollari, "per fornire cure traumatologiche salvavita, prevenire focolai di malattie e ripristinare i servizi sanitari essenziali nei prossimi 30 giorni". Intanto si va chiarendo la portata colossale del terremoto.

La rottura della faglia che ha generato il sisma è avvenuta lungo una porzione più che doppia rispetto a quella stimata inizialmente in circa 200 chilometri: le analisi più aggiornate condotte dal servizio geologico degli Stati Uniti, l'Usgs, indicano che la rottura è stata di almeno 450 chilometri. La rottura è avvenuta lungo la faglia Sagaing, che attraversa il Paese per 1.200 chilometri dal Mare delle Andamane a Sud fino all'Himalaya nord. "Il dato è suscettibile di ulteriori aggiornamenti - osserva la sismologa Concetta Nostro dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - perché in Myanmar non è disponibile una rete sismologia e tutte le analisi vengono condotti da stazioni distanti dalla zona dell'epicentro". Nel caso del terremoto del 28 marzo, osserva, la particolarità è che "il tempo necessario perché la faglia si rompesse è stato notevole: pari a circa 90 secondi" e la rottura si è "propagata sul piano di faglia con un'intensità notevole".

L'ipotesi è che sia avvenuto il raro fenomeno chiamato 'Super-shear', che avviene quando la rottura si propaga più velocemente delle onde sismiche S, che in inglese sono anche chiamate shear waves. 

 

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