Il Consiglio nazionale dei
commercialisti, il Consiglio nazionale forense, il ministero
dell'Economia e delle Finanze e l'Agenzia delle Entrate hanno
sottoscritto un protocollo d'intesa finalizzato a definire i
termini e le modalità di individuazione dei titoli e delle
competenze professionali valutabili per il rilascio
dell'attestazione di certificatore necessaria ai fini
dell'iscrizione all'elenco dei certificatori del sistema
integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del
rischio fiscale. Lo si legge in una nota dei professionisti,
dopo l'annuncio del viceministro Maurizio Leo.
L'attività di certificatore del rischio fiscale è riservata
dalla legge ai soli avvocati e commercialisti, e l'elenco dei
professionisti abilitati è tenuto dai due Consigli nazionali
rispettivamente per gli avvocati e per gli iscritti alla sezione
A dell'albo dei dottori commercialisti e degli esperti
contabili.
L'iscrizione all'elenco presuppone la partecipazione a percorsi
formativi, suddivisi in tre moduli e di durata complessiva di
almeno ottanta ore, aventi ad oggetto le seguenti materie:
sistemi di controllo interno e di gestione dei rischi, (per una
durata pari ad almeno la metaÌ del corso), principi contabili e
diritto tributario.
"Con questo protocollo - commenta il presidente del Consiglio
nazionale dei commercialisti. Elbano de Nuccio - prende
finalmente il via il percorso che porterà alla creazione degli
elenchi dei colleghi abilitati a questa delicatissima funzione.
L'esclusiva attribuita ai soli commercialisti e avvocati in
questa materia è la certificazione della fiducia riposta dal
legislatore nelle competenze delle nostre due professioni",
mentre per il presidente del Consiglio nazionale forense,
Francesco Greco l'accordo "è un passo significativo nel processo
di attuazione del regime di adempimento collaborativo. Il
coinvolgimento degli avvocati nella certificazione dei sistemi
di controllo del rischio fiscale rappresenta un riconoscimento
del ruolo centrale delle professioni ordinistiche nel rapporto
tra i cittadini, il sistema imprenditoriale ed economico e lo
Stato", si legge, infine.
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