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Calenda e i 'volenterosi italiani', guarda a FI e pezzi del Pd

Calenda e i 'volenterosi italiani', guarda a FI e pezzi del Pd

'Conte e Salvini sono la stessa cosa'. 'Io sto con Gentiloni'

ROMA, 31 marzo 2025, 11:53

Alessandra Chini

ANSACheck
Calenda - RIPRODUZIONE RISERVATA

Calenda - RIPRODUZIONE RISERVATA

Carlo Calenda chiama a raccolta i 'volenterosi italiani', cioè quelli che, sottolinea all'acme del suo intervento di chiusura al congresso di Azione, "sono a favore di una Nato Europea". Non Matteo Salvini e Giuseppe Conte che, da "populisti", "sono la stessa cosa" e direbbero di no. E non Matteo Renzi, che è contro il piano von der Leyen dopo aver subito una "forte mutazione genetica".

 

 

Non Elly Schlein, che è per l'Europa, ma non per il riarmo. E né Giorgia Meloni, "che è per il riarmo, ma non per l'Europa". L'appello di Calenda si rivolge a un preciso arco parlamentare che immagina possa andare dal suo partito a FI, passando per +Europa, fino ad un pezzo del Pd. E che lui punta a far diventare determinante. Anche in vista delle prossime regionali. Giovanni Donzelli, infatti, già ipotizza alleanze con Calenda per le Marche. Ma questo gruppo che qualcuno definisce 'Ursula 2.0' perché richiama quella che si creò in Ue per eleggere von der Leyen, non sembra scaldare, almeno per ora, i cuori dei chiamati in causa. Tace Forza Italia, mentre +Europa con Riccardo Magi invita a puntare gli occhi sulle divisioni della maggioranza più che su quelle dell'opposizione e ad evitare di applaudire troppo la Meloni vista la situazione del Paese. E una chiusura arriva anche dai riformisti Dem nominati da Calenda uno ad uno dal palco. A cominciare da Paolo Gentiloni, che lui farebbe "premier domattina". Una predilezione che sintetizza così: "Dove sta Calenda? Sta con Gentiloni". Ma poi cita anche Pina Picierno, che ha aperto le assise di Azione e Giorgio Gori, insieme a Dario Nardella e Filippo Sensi, di cui cita anche i ripetuti post sui social a favore del sostegno di Starmer o Sanchez al piano Ursula. L'invito è quello, non tanto a "entrare in Azione", ma "a costruire qualcosa" che "possa staccarsi" dal Pd per poter dialogare.

 

"E' fatto così, gli si vuole bene lo stesso", commenta ironico Sensi postando il video nel quale il leader di Azione lo chiama in causa. A chiudere ufficialmente la porta è però il senatore Alessandro Alfieri coordinatore di Energia popolare che assicura: "I riformisti del Pd continueranno a battersi con determinazione per un Pd plurale e con cultura di governo. Facendo esattamente "il contrario di chi ci vorrebbe divisi". Più in generale, nel partito di Schlein si sottolinea come Calenda riproponga di fatto un progetto già visto che non ha portato ai risultati sperati. In ogni caso, il congresso di Azione rimette in qualche modo sotto i riflettori le posizioni diversificate tra i Dem, soprattutto sul fronte della politica estera. E questo, mentre si avvicinano scadenze cruciali come la piazza del 5 aprile contro il riarmo di Giuseppe Conte e il voto a Montecitorio, nella seconda settimana di aprile, delle mozioni contro il piano di riarmo Ue presentate da M5S, Avs e Azione. Tutte prove di compattezza per i Dem che potrebbero finire con l'accelerare un processo di chiarimento sul quale la segretaria continua riflettere. Mentre non manca chi, nella maggioranza Dem, insiste sulla possibilità che ci si arrivi per via congressuale entro l'inizio dell'anno prossimo.
Tornando al congresso di Azione, da Calenda non mancano stoccate a Matteo Renzi che "ora è contro il piano di riarmo europeo" e dunque, osserva, "se si fosse fatta una lista insieme per le europee poi si sarebbe detto: 'Abbiamo dato un passaggio a Renzi, e poi...?'". "I volenterosi? - ribatte il leader Iv - sono un'operazione importante", ma "a livello internazionale".


"Quanto alle prossime elezioni - incalza - se non cambia la legge elettorale e secondo me non cambia, da una parte ci sono Meloni e Salvini e dall'altra il centrosinistra. E noi stiamo col centrosinistra". "La legge elettorale è la stessa che aveva fatto nascere il Terzo polo che lui ha distrutto", replica Calenda che gli lancia un augurio ironico: "Buona strada a lui, con Landini, Conte, Bonelli e Fratoianni". Anche questi ultimi, comunque, criticano l'idea dei 'volenterosi'. Tra tutti il commento di Bonelli: "Così facendo farà governare Meloni per 20 anni". 
   

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