"Spero di non stare rovinando la lingua di Dante così tanto da non essere più invitato in Italia". Lo ha detto re Carlo III parlando alle Camere riunite in italiano. "Qualunque siano le sfide e le incertezze che inevitabilmente affrontiamo come nazioni ora e nel futuro possiamo superarle insieme e lo faremo e quando lo avremo fatto" potremo dire 'E poi uscimmo a rivederele stelle", ha aggiunto re Carlo III concludendo in italiano tra gli applausi il suo discorso.
"L'Italia sarà sempre nel mio cuore come fu per la mia meravigliosa madre che festeggiò a Tivoli il compleanno e fu a Capaci" per "rendere omaggio al vostro leggendario procuratore Giovanni Falcone", ha ancora detto il re. "Soprattutto è un grande onore essere stato invitato a parlare a tutti voi, la prima volta per sovrano britannico" davanti "a questa fondamentale istituzione democratica. L'Italia è un paese molto caro al mio cuore e a quello della regina come lo è a tanti britannici", ha aggiunto. "Presidenti del Senato e della Camera, membri del governo, senatori, deputati, autorità, sono enormemente onorato di essere stato invitato qui oggi e molto grato al presidente Mattarella per il suo gentile invito a compiere una visita di Stato in Italia", ha detto ancora.
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