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Scuola Coverciano: 'Su piazzati una difesa-camaleonte'

Scuola Coverciano: 'Su piazzati una difesa-camaleonte'

Ulivieri, direttore e docente: 'Tutta la squadra difende la porta'

ROMA, 21 marzo 2025, 16:49

Redazione ANSA

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Germania esulta per il gol di Tim Kleindienst © ANSA/AFP

Germania esulta per il gol di Tim Kleindienst © ANSA/AFP

Non un modulo, ma tanti modi di difendere. E con tutta la squadra. I calci piazzati e i colpi di testa stanno diventando un problema per la nazionale di Luciano Spalletti, in un calcio in cui gli schemi offensivi e difensivi si specializzano.

Renzo Ulivieri, direttore e docente della scuola tecnica di Coverciano, era al Meazza per Italia-Germania ed anche lui ha visto i colpi di testa di Kleindienst e Goretzka su calcio piazzato battere Donnarumma e ribaltare il risultato.

 Le due reti hanno riportato in auge la sofferenza azzurra in queste situazioni tattiche.

  "Spesso i nostri difensori sono stati in debito di centimetri e volume rispetto agli avversari - é la premessa del direttore della scuola - Compensavano grazie all'abilità nell'aiutarsi con le braccia, ostacolando. Questo, con la tecnologia moderna alla quale nulla sfugge, non si può più fare".

Nel calcio moderno "l'organizzazione della fase difensiva sui calci piazzati riguarda tutta la squadra" sottolinea Ulivieri, quindi non solo i tre schierati ieri sera in retroguardia. "E non si insegna un solo metodo. A seconda dell'avversario si può scegliere, ad esempio, di adottare cinque marcature individuali e gli altri a presidiare gli spazi. Ma si possono ridurre le marcature individuali a quattro o a tre, tenendo due-tre giocatori sulla linea di centrocampo per essere pronti alle ripartenze e costringere l'avversario a tenere dei giocatori più arretrati. Oppure adottare la zona pura, nel caso si abbiamo difensori meno forti nel marcamento a uomo. Ma é sempre un gioco di squadra, di sincronia nello scalare le marcature".

 E, infine, si deve fare i conti con il materiale del quale si dispone. Il ct Spalletti, in particolare, in nazionale "adatta i giocatori a quello che sono abituati a fare con i rispettivi club" conclude Ulivieri.
   

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