A sei mesi dall'inizio del conflitto in Ucraina, Caritas Internationalis lancia un nuovo appello per la pace, richiamando l'attenzione sull'alto costo di questa guerra in termini di vite umane e sulle pesanti conseguenze a livello locale e globale.
"Mai ci saremmo aspettati che il conflitto potesse durare così tanto a lungo - afferma il segretario generale di Caritas Internationalis, Aloysius John - ma purtroppo continua a mancare la volontà politica di porre fine incondizionatamente alle violenze.
Serve
una pace immediata che offra finalmente agli ucraini la
possibilità di iniziare a ricostruire le loro vite e il loro
Paese. Il che purtroppo richiederà diversi anni". John
sottolinea inoltre il devastante impatto del conflitto a livello
internazionale. "Questa guerra sta contribuendo ad aggravare una
crisi economica e umanitaria globale senza precedenti, con un
drammatico dilagare dell'insicurezza alimentare con e i prezzi
dei beni essenziali in continuo aumento. E come sempre a farne
le spese sono i più poveri e vulnerabili".
Sin dall'inizio del conflitto, le due Caritas presenti nel
Paese - Caritas Ucraina e Caritas Spes-Ucraina - sono state al
fianco della popolazione fornendo assistenza umanitaria ad oltre
3,5 milioni di persone. Sono stati distribuiti più di 2,8
milioni di pasti e pacchi viveri, e oltre 900mila kit igienici.
Circa 300mila persone sono state assistite nella ricerca di un
alloggio. Circa 100mila persone hanno ricevuto medicine o
assistenza medica. Al tempo stesso sono stati assicurati servizi
di supporto psico-sociale, assistenza legale. in molti dei
centri Caritas sono stati inoltre allestiti spazi dedicati ai
bambini e forniti programmi educativi.
Anche le Caritas dei Paesi limitrofi - quali Polonia,
Bulgaria, Romania, Moldavia, Slovacchia e Ungheria - sono state
attive nell'accogliere e fornire assistenza ai milioni di
rifugiati in fuga dalla guerra.
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