(di Patrizia Vacalebri)
NIKI MARCELLI - IL BOUDOIR DEL
GENTILUOMO - (Edizioni Clandestine - Gruppo Santelli, 183 pp,
euro 15,99) -
Per l'uomo contemporaneo shorts, bermuda o pinocchietti?
Niente calzoni corti. "Concessi soltanto fino a 11 anni". La
tuta da ginnastica? "Mai fuori dalla palestra, neppure per
andare al supermercato". E la camicia a maniche corte?
"Tristissima, fa venditore di auto usate del Nebraska". Sapere
cosa non dovrebbe mai mancare nel guardaroba di un gentiluomo
elegante, e al contrario, a quali capi o look è meglio
rinunciare, potrebbe non essere scontato per l'uomo
contemporaneo, bombardato come tutti da pubblicità e social che
spesso contribuiscono solo a confondere le idee.
A fare un pò di ordine ha pensato il giornalista Rai e
scrittore di noir Niky Marcelli, che avendo una vocazione innata
per il bello e essendo allergico all'inestetismo, ha pensato di
contrastare la nuova ineleganza maschile. E lo ha fatto con il
suo ultimo lavoro, Il Boudoir del Gentiluomo, un pamphlet appena
pubblicato, scritto con ironia e arguzia.
Prefazione della storica della moda e del costume Bonizza
Giordani Aragno, che avverte: "Negli ultimi decenni, il fenomeno
moda ha coinvolto tutti i saperi, dall'antropologia alla storia
dell'arte, dalla sociologia alla psicologia, dai mass-media
all'economia, con l'uso indiscriminato delle celebrità e della
politica del consumo della moda. Oggi il discorso sul
significato sociale ed estetico dell'abbigliamento si è
complicato: si sono persi i confini a favore dell'uso
indiscriminato dell'immagine".
Presentato a Roma da Roberta Beta, il libro è un viaggio tra
moda e modi d'intendere l'abbigliamento maschile, fra tradizione
e curiosità, stile e tendenze. Convinto di quanto l'odierno e
malinteso concetto di comodità abbia soppiantato quello di
eleganza, Marcelli percorre il suo itinerario attraverso diversi
secoli di moda maschile, raccontandoci le origini di molti degli
indumenti che indossiamo ancora oggi. Senza perdere il suo
proverbiale senso dell'umorismo né la sua leggerezza, l'autore
regala consigli e chicche sui tessuti e sui tagli, invitandoci a
non essere fashion victims, ma a cercare il nostro stile senza
tenere troppo conto delle mode del momento e, soprattutto, a
seguire sempre i dettami di quelli che definisce "Madonna
Sobrietà" e "Messer Buongusto". Questo senza ovviamente
tralasciare la doverosa attenzione alla "base", ovvero il nostro
corpo. "Perché il nostro aspetto è il nostro primo biglietto da
visita e chi non ha cura e amore per se stesso non può averne
nemmeno per il suo prossimo".
E lo stile è tutto. "Un vero gentiluomo infatti - ammonisce
l'autore - infatti non segue la moda: Al limite la detta. E
soprattutto, un vero gentiluomo fa della sobrietà la sua cifra
stilistica. Sceglie capi classici e duraturi, di buon taglio
sartoriale e di ottimi materiali. E questi devono essere, nel
modo più assoluto, la solidissima base sulla quale si poggia e
si impernia il suo guardaroba". Ma attenzione, suggerisce
Marcelli, "questo non vuol dire che dovete per forza vestirvi
tutti uguali, senza fantasia, come se foste militari in divisa.
Anche questo lasciatelo ai poveri di spirito! Potrà esserci
sempre un dettaglio ( o due) accuratamente studiato che
sdrammatizza e, pur nella generica uniformità , vi distingue
dalla massa e vi caratterizza rendendovi immediatamente
riconoscibili". Un esempio? "Il mai troppo compianto Avvocato
Agnelli - ricorda l'autore - vero e proprio arbiter
elegantiarum, nutriva un'autentica ossessione per i dettagli
identificativi. Famosissimi (e, ahimè imitatissimi!), ad esempio
l'orologio allacciato sopra il polsino della camicia e la
cravatta portata fuori dal pullover. Ricordate che addosso a lui
queste erano originali e simpatiche stravaganze. Addosso a voi
sarebbero soltanto patetiche imitazioni, un po' cafone".
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