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La Canzone Italiana, nel libro l'avvio del Festival di Sanremo

La Canzone Italiana, nel libro l'avvio del Festival di Sanremo

Di Felice Liperi, esce per Treccani Libri il 14 febbraio

ROMA, 10 febbraio 2025, 16:03

Redazione ANSA

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FELICE LIPERI, LA CANZONE ITALIANA (TRECCANI LIBRI, PP520, EURO 28). Nei giorni del Festival di Sanremo 2025, al via l'11 febbraio, arriva in libreria per Treccani Libri il 14 febbraio, 'La Canzone Italiana', del critico Felice Liperi con la presentazione del giornalista e critico musicale Gino Castaldo.
    Lungo e appassionante racconto della più leggera e popolare delle nostre arti nazionali, il libro ripercorre anche l'origine del Festival di Sanremo, nato nel 1951 per promuovere la musica leggera italiana come risposta all'influenza sempre più aggressiva del dilagare della musica internazionale. Il sostegno alla nostra melodia aveva anche un chiaro obiettivo politico: risollevare il morale dell'Italia postbellica, bisognosa di guarire le ferite e "di ricostruire e ritrovare un senso della patria smarrito".
    Al momento del varo del Festival di Sanremo, la Rai chiede a 240 editori musicali di inviare una canzone che sarebbe stata selezionata dal pubblico che, nelle prime due edizioni, era costituito da una rappresentanza degli stessi editori e della televisione pubblica. Il tutto in un salone delle feste del casinò, una specie di music hall dove la gente siede intorno a tavolini sui quali i camerieri servono le bevande durante le esecuzioni. A presentare è Nunzio Filogamo, direttore dell'orchestra Cinico Angelini, che per l'esecuzione dei brani può contare su alcuni fedelissimi come Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano. Ed è proprio Nilla Pizzi con Grazie dei fior (di Seracini, Testoni e Panzeri) a vincere. La manifestazione sarebbe rimasta per molto tempo vicina al gusto popolare più tradizionale, caratterizzata dal1954, con l'avvento della tv, dal melodramma e dalla retorica che giacciono sotto la cenere della cultura canora del dopoguerra.
    L'omogeneità stilistica di Sanremo, dettata dai gusti del pubblico e da un filtro politico e culturale che finisce per espellere o emarginare brani e motivi vagamente anticonformisti, dura fino all'edizione di Volare di Domenico Modugno del 1958.
    Quindi la svolta con l'abbandono di Cinico Angelini nel 1962 e la presenza del rock di Adriano Celentano (24.000 baci) e Mina (Le mille bolle blu), con l'orchestra di Bruno Canfora e Gianfranco Intra.
    La crisi arriva nel 1973 quando la Rai trasmette solo la serata finale perché al centro dell'attenzione degli italiani è quello che sta accadendo nelle piazze. Nel 1981 tornano le tre serate, con la vittoria della grande voce di Alice, nel 1982 Vasco (anche se…. ultimo), nel 1986 il vittorioso pop di Eros Ramazzotti, che segna il ritorno al successo del Festival della canzone italiana.
    A partire da questi anni è tutto un crescendo verso la trasformazione del Festival in un grande evento televisivo, del quale le canzoni sono ormai uno degli ingredienti, al quale contribuiscono le 13 conduzioni di Pippo Baudo, le quattro di Fabio Fazio, le due di Claudio Baglioni e le cinque di Amadeus. E, oggi, Carlo Conti.
    La Canzone Italiana è un lungo viaggio dai canti sociali e patriottici alla canzone napoletana, dai caffè concerto ai varietà, dal ruolo della radio ai tempi del fascismo alle influenze americane e alle grandi orchestre, dalle melodie del dopoguerra alla rivoluzione degli anni Sessanta e Settanta. Fino all'affermazione delle grandi scuole cantautoriali, dalle dinamiche del mercato discografico alla nascita dello star system, dal rock al pop, al folk, fino ai linguaggi musicali oggi imperanti, come il rap e la trap.
   

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