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Antonio Scurati, 'racconto la pagina più nera del fascismo'

Antonio Scurati, 'racconto la pagina più nera del fascismo'

Su instagram parla di 'M. La fine e il principio'

ROMA, 09 aprile 2025, 15:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Antonio Scurati racconta "l'ultima pagina, la più fosca, la più nera, la più sanguinaria, la più assurda del fascismo" nel quinto e ultimo volume, 'M. La fine e il principio', della saga bestseller dedicata a Benito Mussolini, appena arrivato in libreria, come i precedenti, per Bompiani. A spiegarlo è lo stesso scrittore su Instagram in un video in cui è davanti al muro in cui furono fucilati quattro ragazzi a Milano nel 1945. "Una pagina che è poco conosciuta dagli italiani, in parte dimenticata e a lungo ignorata, una pagina che vede questa città, Milano, dove ci troviamo, trasformata in un inferno" dice Scurati.
    "Questi quattro ragazzi si chiamavano Orazio, Giancarlo, Tullio e Giuseppe. Orazio, Giancarlo e Tullio avevano 16 anni.
    Giuseppe, il più vecchio, ne aveva soltanto 18. Furono fucilati davanti a questo muro il 6 gennaio del 1945, quando ormai era chiaro a tutti che la guerra stava finendo, che tutto stava finendo. E non furono fucilati da degli spietati SS tedeschi, furono fucilati da italiani, da soldati di un valoroso battaglione dell'aeronautica militare, il Battaglione Azzurro, che era scaduto ormai a reparto di torturatori. Questi ragazzi non erano stati catturati armi in pugno, avevano soltanto la colpa di essere combattenti per la libertà, di essere degli antifascisti" ricorda Scurati . "Gli uomini del Battaglione Azzurro li rastrellarono, li portarono nella caserma di piazza Novelli, che all'epoca si chiamava piazza Balbo, li torturarono, poi li trascinarono qui davanti e li fucilarono, innocenti. Questo è soltanto uno dei cento e mille episodi di violenza brutale e cieca di cui si macchiarono i fascisti negli anni della cosiddetta Repubblica di Salò. I seicento giorni di terrore durante i quali, insieme agli alleati nazisti, sottoposero l'Italia e il nostro popolo, gli italiani a un periodo terrificante. È questo che io racconto nel quinto e ultimo volume della saga di M.: il volume si intitola M. La fine e il principio e racconta effettivamente una storia terribile" sottolinea lo scrittore Premio Strega nel 2019 con 'M. Il figlio del secolo', primo volume della saga.
    "Raccontiamo ovviamente la storia di questi ragazzi, la storia dei loro torturatori, dei loro assassini, la storia di un popolo sprofondato nell'abisso della guerra e dell'abbiezione dalla pervicace e assurda volontà di potenza e di conquista del regime fascista e raccontiamo ovviamente anche la storia di Benito Mussolini, l'artefice di tutto ciò, che mentre Milano e l'Italia sprofondavano nel terrore se ne stava sul lago di Garda, a Gargnano, a compiangere nessuna delle sue vittime, nessuno dei suoi concittadini ma soltanto se stesso e a dedicarsi al gioco del tennis" dice Scurati.
   

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