Antonio Scurati racconta "l'ultima
pagina, la più fosca, la più nera, la più sanguinaria, la più
assurda del fascismo" nel quinto e ultimo volume, 'M. La fine e
il principio', della saga bestseller dedicata a Benito
Mussolini, appena arrivato in libreria, come i precedenti, per
Bompiani. A spiegarlo è lo stesso scrittore su Instagram in un
video in cui è davanti al muro in cui furono fucilati quattro
ragazzi a Milano nel 1945. "Una pagina che è poco conosciuta
dagli italiani, in parte dimenticata e a lungo ignorata, una
pagina che vede questa città, Milano, dove ci troviamo,
trasformata in un inferno" dice Scurati.
"Questi quattro ragazzi si chiamavano Orazio, Giancarlo,
Tullio e Giuseppe. Orazio, Giancarlo e Tullio avevano 16 anni.
Giuseppe, il più vecchio, ne aveva soltanto 18. Furono fucilati
davanti a questo muro il 6 gennaio del 1945, quando ormai era
chiaro a tutti che la guerra stava finendo, che tutto stava
finendo. E non furono fucilati da degli spietati SS tedeschi,
furono fucilati da italiani, da soldati di un valoroso
battaglione dell'aeronautica militare, il Battaglione Azzurro,
che era scaduto ormai a reparto di torturatori. Questi ragazzi
non erano stati catturati armi in pugno, avevano soltanto la
colpa di essere combattenti per la libertà, di essere degli
antifascisti" ricorda Scurati .
"Gli uomini del Battaglione Azzurro li rastrellarono, li
portarono nella caserma di piazza Novelli, che all'epoca si
chiamava piazza Balbo, li torturarono, poi li trascinarono qui
davanti e li fucilarono, innocenti. Questo è soltanto uno dei
cento e mille episodi di violenza brutale e cieca di cui si
macchiarono i fascisti negli anni della cosiddetta Repubblica di
Salò. I seicento giorni di terrore durante i quali, insieme agli
alleati nazisti, sottoposero l'Italia e il nostro popolo, gli
italiani a un periodo terrificante. È questo che io racconto nel
quinto e ultimo volume della saga di M.: il volume si intitola
M. La fine e il principio e racconta effettivamente una storia
terribile" sottolinea lo scrittore Premio Strega nel 2019 con
'M. Il figlio del secolo', primo volume della saga.
"Raccontiamo ovviamente la storia di questi ragazzi, la
storia dei loro torturatori, dei loro assassini, la storia di un
popolo sprofondato nell'abisso della guerra e dell'abbiezione
dalla pervicace e assurda volontà di potenza e di conquista del
regime fascista e raccontiamo ovviamente anche la storia di
Benito Mussolini, l'artefice di tutto ciò, che mentre Milano e
l'Italia sprofondavano nel terrore se ne stava sul lago di
Garda, a Gargnano, a compiangere nessuna delle sue vittime,
nessuno dei suoi concittadini ma soltanto se stesso e a
dedicarsi al gioco del tennis" dice Scurati.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA