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Apre a Bologna la mostra su Georges Simenon

Apre a Bologna la mostra su Georges Simenon

Fino all'8 febbraio oltre 1300 metri quadrati di esposizione

BOLOGNA, 10 aprile 2025, 16:26

Redazione ANSA

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"Mio padre si definiva ostinatamente, oltre che padre di famiglia, romanziere, mai scrittore né uomo di lettere": lo ha detto questa mattina al Cinema Modernissimo di Bologna John Simenon alla presentazione della grande mostra, oltre 1300 metri quadrati, dedicata al padre Georges e non a caso chiamata "Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere".
    Curata dallo stesso John assieme al direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli, la mostra resterà aperta fino all'8 febbraio 2026 nella Galleria Modernissimo, il sottopasso che si trova sotto la via Emilia, nelle vicinanze di piazza Maggiore.
    "Da quando ho avuto la gestione dell'opera di George Simenon, - ha aggiunto John - mi è subito venuta voglia di fare una mostra in Italia, un po' la seconda patria di mio padre, da lontano, perché qui ha sempre avuto i lettori più sensibili e più numerosi. Grazie a Roberto Calasso, suo grande editore italiano, nel 2015 sono entrato in contatto con Gian Luca, così abbiamo lavorato dieci anni per trovare un modo per esporre in mostra la vita e l'eredità culturale e letteraria di mio padre".
    "Un'impresa sfidante - l'ha definita l'assessore alla cultura del Comune di Bologna Daniele Dal Pozzo - e, nel caso di una personalità poliedrica come Georges Simenon, quasi impossibile".
    Sì, perché Simenon, amico di Federico Fellini e allievo di Colette, oltre che romanziere, è stato fotografo, scrittore e viaggiatore: motivo per cui la mostra è soprattutto un progetto e una sorta di festa delle narrazioni possibili attraverso vari linguaggi. Sono 856 i documenti, alcuni inediti, 900 le fotografie che scorrono su una decina di schermi in una sorta di narrazione, una quarantina i filmati, il tutto immerso negli spazi espositivi firmati dallo scenografo Giancarlo Basili.
    "Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere", realizzata grazie al sostegno del Comune di Bologna, della Regione Emilia-Romagna, del ministero della Cultura e alla collaborazione di Adelphi (l'editore italiano di Simenon), si compone di materiali rari e spesso inediti, riuniti assieme per la prima volta.
   

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