Una serie in cui il western "incontra Lynch e Kubrick.
Ora che questo genere è tornato di moda con Yellowstone (la serie con Kevin Costner, ndr) tutti cercano di seguire quella linea.
Qui invece nella storia si crea una zona di pericolo, non ti senti al sicuro, e questo porta tante reazioni diverse. E' quello che mi è piaciuto. Anche perché ho accanto straordinari attori che sanno gestire quelle atmosfere". Così Josh Brolin, durante gli incontri della serie Deadline Contenders, organizzati a Los Angeles dalla testata, spiega il suo ritorno come protagonista di una serie tv (a 30 anni dalla fine de I ragazzi della prateria) in Outer range, storia che unisce il western al mystery riletto in chiave soprannaturale, al debutto su Prime Video dal 15 aprile. Nel cast della serie creata da Brian Watkins, e coprodotta dalla Plan B di Brad Pitt (qui è uno dei produttori esecutivi) insieme a Brolin, ci sono, fra gli altri, Imogen Poots, Lili Taylor, Tamara Podemski, Lewis Pullman, Isabel Arraiza e Will Patton. Protagonista della storia è Royal Abbott (Brolin), proprietario di un ranch in Wyoming dove lotta per la sua terra e per la sua famiglia, che entra in crisi quando scompare la nuora Rebecca. Inoltre gli Abbott devono affrontare lo scontro con i Tillerson, i proprietari del ranch vicino, che cercano di accaparrarsi i loro terreni. Una tensione che rischia di arrivare a un punto di non ritorno quando nel pascolo occidentale degli Abbott compare una misteriosa, oscura voragine. "Negli ultimi anni mi hanno offerto varie serie - aggiunge Brolin - ma mi chiedevo sempre se il soggetto fosse abbastanza solido. Qui c'è un elemento di assurdo tanto da forte da permettere di andare nelle direzioni più diverse". Lili Taylor che interpreta Cecilia, la moglie di Royal, spiega di aver accettato subito, una volta letto il soggetto e sapendo che a guidare il cast c'era Brolin: "E' stata un'esperienza molto bella e forte - dice -. il cast si è ritrovato in New Mexico a girare nel pieno della pandemia. E' stata come un'iniziazione, ha creato tra noi un legame fortissimo". Lili "è fenomenale - aggiunge Brolin -. Riesce in un attimo ad entrare in modi diversi come quelli che raccontiamo". La britannica Imogen Poots, che interpreta Autumn, una donna misteriosa alla quale gli Abbott danno il permesso di accamparsi sulla loro terra," è da sempre appassionata del mito del far west. Entrarci e decostruirlo è un sogno diventato realtà". Il suo personaggio, Autumn '"è rassicurante e inedito, vive un auto isolamento... suscita molte domande". A cercare di dipanare i misteri c'è lo sceriffo Joy (Podemski), gay nativa americana che concentra le sue indagini sulla rivalità tra gli Abbott e i Tillerson: "Lei rappresenta una luce in un mondo molto oscuro - dice l'attrice - Poi mi dà l'occasione di rappresentare una nativa americana evitando i soliti stereotipi". Brolin cercava da anni l'occasione di tornare a una genere che ha molto frequentato all'inizio della sua carriera: "Volevo trovare un racconto che rendesse omaggio al western... e questo mi è sembrato il progetto giusto al momento giusto". L'attore, che è anche coproduttore esecutivo, è pronto anche a realizzarsi nuove stagioni: "Mi ha colpito come nelle anteprime il pubblico abbia trovato un significato simbolico al 'buco nero' presente nella storia. C'è chi ci vede l'America c hi la psiche della società al giorno d'oggi... Le prime reazioni sono state molto gratificanti e ne siamo stati felici perché ci siamo impegnati molto".
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